Museo della Torre dell'Orologio o dei Mori a Venezia
Il Museo della Torre dell'Orologio o dei Mori in Piazza San Marco a Venezia: come arrivare, la storia, gli orari, i contatti,
il costo e i prezzi per l'acquisto dei biglietti e le informazioni utili per la visita.
Tariffe: 1 singolo € 11; 24 ore € 29; 2 giorni € 40; 3 giorni € 50; 7 giorni € 70.
Museo
della Torre dell'Orologio o dei Mori - Piazza San Marco - Venezia
Il Museo della Torre dell'Orologio, conosciuto anche Torre dei Mori, si
trova all'entrata di Piazza San Marco allo sbocco della via nevralgica
conosciuta come Merceria - per il carattere spiccatamente commerciale che
da sempre la caratterizza.
La visita è solo su prenotazione con chiamata al call center che
risponde al numero 848082000 e limitata, data la scarsa accessibilità
del luogo, a gruppi non più numerosi di 12 persone. Il visitatore
potrà quindi entrare nella Torre dell'Orologio e vedere da vicino
i complicati meccanismi che da secoli lo regolano, le pulegge, i pesi e
i contrappesi dell’orologio, i meccanismi di rotazione dei Magi
e dell’Angelo e, infine, le due porte dalle quali il giorno dell’Epifania
e dell’Ascensione escono in processione le statue.
Attraverso scale interne si arriva alle due terrazze
adiacenti la torre a livello delle Procuratie Vecchie quindi, attraverso
una scala metallica che sfocia in una botola, alla terrazza dove risiedono le statue dei Mori e la campana.
Da qui è possibile godere di un panorama unico di Piazza San Marco e di Venezia.
L'Orologio
Dopo una salita di un piano si arriva in una sala dove sono presenti i pesi e le catene del soprastante orologio che consiste in una macchina composta da 4 sezioni o treni, dal quadrante astronomico e dalle tàmbure rotanti con le ore e i minuti che si vedono dalla Piazza.
La prima sezione comprende un tamburo dove si avvolge la catena a cui è attaccato il peso motore di 100 Kg la cui discesa è regolata da una ventola che determina la frequenza dei rintocchi.
Il treno del tempo determina invece il movimento di tutti gli altri ingranaggi: la rotazione delle tàmbure ogni 5 minuti facendo girare i minuti e ogni ora il pannello delle ore; l'attivazione della torsione con il rintocco dei Mori fatto di 2 cicli da 1 a 12 rintocchi al giorno, prima attivando quello di destra e, dopo 2 minuti, quello di sinistra; infine l'attivazione del treno dei 132 colpi ogni 12 ore. Quest'ultima, detta meridiana, si attiva a mezzogiorno e mezzanotte prima dei rintocchi dei Mori e rilascia, tramite 2 martelli supplementari non visibili dalla piazza (si vedono bene in foto sopra) la somma dei colpi dei 2 Mori nelle 11 ore appena trascorse (132). Per finire il treno del tempo attiva il quadrante astronomico facendo ruotare la ruota mori che compie un giro ogni 2 ore facendo ruotare il pignone di 22 denti dando come risultato 24 ore : 2 = 12 giri X 22 denti = 264 che corrispondono ai denti della ruota principale che fa ruotare la lancetta dell'orologio di 1 giro al giorno.
Per finire muove il meccanismo che fa muovere il cerchio dei segni dello zodiaco e quello che fa ruotare la luna sul suo asse per indicarne le fasi.
Il meccanismo dei treni lavora grazie all'energia gravitazionale dei pesi che vengono periodicamente rialzati.
Le statue dei Magi e dell'Angelo Trionfante e le Porte
Al secondo piano della Torre dell'Orologio si trovano le tàmbure - che mostrano in piazza le ore e i minuti a intervallo di 5 - e in una sala retrostante, che un tempo era concessa in forma gratuita per tutta la vita al guardiano della torre e alla sua famiglia, sono sistemate le statue dei Re Magi e dell'Angelo trionfante. Queste dovevano - secondo il progetto originario di Rainieri - uscire ogni ora in processione davanti alla Vergine col bambino posta in facciata ma presto si dovette rinunciare a causa della fragilità del meccanismo. Anche se dopo il restauro del Ferracina (1753-57) il meccanismo fu ripristinato si decise l'uscita della processione solo in occasione dell'Epifania e della Sensa come succede oggigiorno.
Le statue attuali non sono quelle originali del Cinquecento ma risalgono al restauro settecentesco e sono opera dello scultore GioBatta Alviero (1755).
Queste statue uscivano da due porte fatte di legno e rivestite di una lamina metallica dipinta e decorata con due angeli dorati lavorati a sbalzo. Dal 1858, dopo l'introduzione delle tàmbure dei minuti e delle ore - sono state sostituite da 2 porte con cornici dorate e decorazioni a motivi curvilinei intrecciati con la fessura per i pannelli blu dei minuti e delle ore.
Le Tàmbure
Al piano superiore si trovano le t�mbure che sono una innovazione portata da Luigi De Lucia nel 1858 per permettere una lettura immediata dell'ora ai cittadini in Piazza San Marco.
Sono due ruote in cui sono inseriti 12 pannelli (80 x 50 cm) che mostrano alla Piazza le 12 ore in numeri romani e i minuti in numeri arabi con un intervallo di 5 minuti.
I pannelli sono lamiere di zinco di colore blu cobalto su cui sono segnati in bianco i numeri che di notte venivano un tempo illuminati.
L'aggiunta delle tàmbure portò però all'esclusione della Processione dei Magi. Oggigiorno solo durante l'Epifania e la Sensa le tàmbure vengono rimosse per consentire l'uscita dell'Angelo trionfante e dei Magi in processione davanti alla statua della Madonna col bambino, il tutto sotto il Leone di San Marco del piano superiore. Davanti al leone se ne stava genuflesso il doge di Venezia, scolpito in marmo e dorato, tenendo in mano uno stendardo sormontato dalla
croce. Il doge e il leone vennero levati nel 1797 durante il
Governo giacobino francese; la statua del doge fu distrutta mentre quella del leone tornò al suo posto nel 1820.
I Mori
1497 27 Octubrio : Per hoffitio di Camerlengi de
Comun havi contadi da Missier Sebastiano Zustignan
a la cassa per pagar Maistro Ambruoxo da le Anchore
per far li ziganti, et comprar oro da dorar per tuto ducati 180, vai ducati 180.
Le statue bronzee poste in cima alla Torre dell'Orologio al di sopra di una piattaforma in marmo elevata da 3 gradini - fuse da Ambrogio da le Anchore nel 1497 ma l'autore e disegnatore risulta ancora discusso dagli studiosi - furono soprannominate presto I Mori dai veneziani per l'ossidazione superficiale, conosciuta come "autoprotezione", sviluppatasi sopra il bronzo.
In realtà rappresentano due pastori che segnano il tempo rintoccando con un martello una campana forgiata da Simeone Campanato - che la firmò anche con un'iscrizione - nei cantieri dell'Arsenale nel 1497.
"Il loro corpo è ignudo, e non hanno che una pelle di caprone posta in isghembo ad armacollo, ed allacciata sull' omero destro, la quale cadendo penzoloni
dal lato opposto fino alle anche, va a coprire una parte
del dorso. Vengono poi detti dal volgo impropriamente
i Mori, perchè li vede di colore oscuro, qual appunto si
è quello che acquista il bronzo restando esposto alle intemperie delle stagioni, non avendo essi nelle loro forme
alcun segno caratteristico che li possa qualificare due
etiopi, come sarebbe a dire, i lineamenti della loro faccia, la conformazione del cranio, e la capigliatura."
Le due statue presentano tratti anatomici molto enfatizzati, una figura elegante e una postura dinamica che li rende riconoscibii anche da lontano; sono inoltre snodate all'altezza della vita per permettere la torsione necessaria a scandire le ore.
I Mori assumono le sembianze di un anziano - quello che dà le spalle
alla Basilica - e un giovane, posto di fronte a lui, a rappresentare il passato e il futuro e l'incessante trascorrere del tempo. Due minuti prima dello scoccare dell'ora la statua dell'anziano rintocca con il martello la campana per primo - con tanti rintocchi quante sono le ore - ricordando che il tempo sta passando; mentre il Moro giovane colpisce allo scoccare esatto dell'ora - così da essere percepito anche da chi si fosse perso il primo avviso - rappresentando l'inizio del tempo futuro. Il meccanismo della suoneria è quindi a ribotta.
I due Mori possiedono anche un nome: Migliabecco è il più giovane che guarda la Basilica, Oliodoro è l'anziano.
Per gli antichi veneziani i Mori non erano di alta fattura ma i moderni le hanno ampiamente rivalutate:
"Queste due statue a dir il vero non sono gran cosa
rispetto all' arte, n� potrebbero di certo servire a modello; tuttavia vedute a distanza fanno una sufficiente comparsa."
La Campana
La campana - sovrastata da una sfera e da una croce dorate - viene colpita dai Mori consecutivamente ogni ora - tante volte quanto è il numero dell'ora trascorsa con 2 cicli da 12 rintocchi ogni giorno - emettendo un suono sulla nota Mi bemolle 3. Ogni 12 ore, a mezzogiorno e a mezzanotte, la campana è colpita anche dal Treno dei 132 colpi che produce la suoneria della meridiana attraverso due martelli supplementari posti posteriormente alla campana rispetto alla Piazza. La meridiana precede i Mori con 132 rintocchi che rappresentano la somma dei rintocchi effettuati dai Mori nelle 11 ore precedenti (66 a testa).
La campana è posta su una colonnetta in ferro ed è alta 1,56 metri e presenta decorazioni "verso la estremit� superiore da una fascia in bassorilievo costituita da foglie
frammiste ad uccelli, e da quattro medaglioni, due dei
quali rappresentano e ripetono lo stemma gentilizio del
doge Agostino Barbarigo regnante in detto anno, e gli
altri due il Leon-mole ca, qual simbolo del nostro Santo"
La campana fu forgiata da Simeone Campanato nei cantieri dell'Arsenale nel 1497. Sulla campana resta la firma in una bella iscrizione che cita OPVS . SIMEONVS . FECIT . IHS . MCCCCXCVII .
ADI . PRIMO . DECEMBRIO.
Anticamente poi era collocata al di sotto della campana maggiore una campanella di bronzo che 5 minuti prima dello scoccare dell'ora veniva colpita ripetutamente con un martello
per avvertire del cambiamento dell'ora imminente (Campanula illa, quae sub majori campana horarum
I extare cernitur , malleolo percussa, antequam horae
pulsentur, dat sonitum, quo dato, campana horarum).
Storia della Torre dell'Orologio
La Torre dell'Orologio di Venezia è un piccolo gioiello architettonico,
di gusto rinascimentale, incastonato nella monumentale e seriosa ala delle
Procuratie Vecchie di Piazza San Marco. Delimitava in un certo modo, idealmente,
la parte della piazza un tempo destinata all'amministrazione del potere
da quella destinata ai doveri religiosi rappresentata dall'adiacente Basilica
di San Marco. Inoltre la torre campanaria fronteggia anche il Bacino San
Marco, luogo che esprime il potere commerciale della Serenissima e che
al tempo era luogo deputato all'arrivo di sovrani, ambasciatori e politici
da ogni parte del mondo.
In Piazza San Marco - sull'angolo nord-occidentale della Basilica - prima della Torre dei Mori già esisteva una torre con il vecchio
orologio di Sant’Alipio che tuttavia non aveva il quadrante delle ore. Per rimettersi al passo con i tempi la Serenissima decise con una delibera del Senato del 1493 la nuova costruzione come registra Marin Sanudo (Diarii, pag. 150 Parte I, Libro I): "Adi 10 Zugno 1496 f� dato principio a butar zoso
li le caze al intrar de Marzaria in la piaza de San Marcho supra el v�lto, per far le fondamente di un horelogio multo excelente, et alto passa . . . , el qual ut
dicitur, costar� zercha milia Ducati, et sar� el pi� belo de Italia".
Inoltre
come registra il Senatore Domenico Malipiero, ne' suoi Annali Veneti; "E sta da prencipio sto mese de Zugno 1496 a lar
le fondamente del Relogio in piaza de San Marcilo sora la Marzaria, et costar� atorno 6000 Ducati..."
Con l’incarico a Zuan Paolo e Zuan Carlo Rainieri da Reggio "i
migliori fabbricatori di orologi che si conoscessero a quel
tempo in Italia" s'iniziarono i lavori nel 1495 e nel 1499 fu inaugurata la Torre dei Mori che, grazie alla sua posizione
privilegiata che fronteggia l'arrivo delle imbarcazioni a San Marco, divenne
presto un simbolo della città in tutto il mondo.
"...hi questo zorno primo de Fevrer a hora andava
el Prencipe per piaza, per andar a Vesporo a Santa
Maria Formoxa, fo aperto et scoperto la prima volta
V horologio eh' � su la piaza, sopra la strada va in
Marzaria, fato cum gran inzegno, et belissimo."
(Marin Sanudo,
pag. 273, Libro II de' suoi Diarii)
Non è certa l'attribuzione architettonica del monumento ma si propende,
a causa di una cifra stilistica abbastanza riconoscibile in laguna, ad
assegnarla a Mauro Codussi.
All'inizio le statue dei tre Re Magi e dell’Angelo avrebbero dovuto
uscire ogni ora per sfilare in processione davanti alla Madonna con bambino;
tuttavia la delicatezza del meccanismo costrinse ben presto a scelte
differenti che caratterizzano ancora oggi il monumento per quello che
riguarda questo aspetto. È dal Settecento infatti che la "uscita"
è programmata solo due volte all'anno: il giorno dell'Epifania e quello della Sensa.
Nel Settecento, su disegno di Giorgio Massari, furono aggiunte le terrazze - tramite l'inserimento di un altro piano retrostante rispetto alla facciata dell'edificio cinquecentesco - mentre nell'Ottocento furono demolite le scale in legno per sostituirle
con scalette metalliche a chiocciola.
Lasciata in stato di degrado per
decenni la Torre dell'Orologio tornò a vivere agli inizi del XXI
secolo quando fu finito il restauro e fu fatta una festa per la sua inaugurazione
a cui partecipò gran parte della cittadinanza.
Il restauro del Settecento
Il meccanismo attuale dell'orologio è quello modificato da Bartolomeo Ferracina nel periodo 1753-57; il suo progetto prevalse su quello di Padre Guaran� che comunque fu apprezzato. Il Ferracina tardò 5 anni per attuare le sue modifiche; tra queste il passaggio da 24 a 2 cicli da 12 per le battute dei Mori, l'introduzione dei martelli della meridiana che si attiva a mezzogiorno e mezzanotte e la sostituzione dei numeri romani con quelli arabi ora scomparsa. Inoltre fu rimesso il mosaico azzurro cosparso di stelle e la doratura delle figure dello zodiaco ormai perduta; infine fu tolto il movimento originario dei 6 pianeti secondo il sistema tolemaico e sostituito con la posizione del sole nello zodiaco con i mesi e i giorni.
Al Ferracina fu corrisposto un compenso di 8000 ducati per il restauro a cui si aggiunsero 500 ducati come regalo "essendo che il lavoro era riuscito perfetto
in ogni sua parte".
Tuttavia mancava nel contratto il meccanismo di uscita dei Re Magi
così che il Ferracina fu richiamato nel dicembre del 1757 per
Costo del restauro dai testi d'epoca
– Adi 30 luglio 1760 : Pagati in pi� volte a Bortolo Ferracina in ordine alla Terminazione 13 agosto
1752 per la facitura della nuova macchina dell' Orologio, ducati correnti 7568
– Item dato in conto denaro al medesimo,
ferro, piombo e rame in monte, appartenente il
tutto alla vecchia macchina dell' orologio, ed
al quadrante sopra la piazza, e ci� a peso, in
ragione de' prezzi correnti di piazza, pel valore complessivo di 432
– Item allo stesso a titolo di regalo, come
dalla suddetta Terminazione 13 agosto 1752 ... ducati correnti 500
– Item per il meccanismo de' Re Magi, come dalla Terminazione 21 aprile 1758 ... ducati correnti 1450
– Item per spese diverse incontrate dal Ferracina in corso del lavoro, e giustificate coi re lativi recapiti, abbuonate al medesimo dal Procurator Cassiere con Atto 7 maggio 1760 . ducati correnti 50
Totale ducati 10,000
Totale restauro Torre ducati 35,000
Totale restauro ducati 45,000
Come raggiungere il Museo della Torre dell'Orologio o dei Mori
Il Museo della Torre dell'Orologio o dei Mori si trova a San Marco in Piazza San Marco. Da Rialto si raggiunge in 5 minuti a piedi.
Da Rialto, dalla Stazione e da Piazzale Roma si può prendere la linea 1 con fermata Vallaresso o San Zaccaria. Oppure la linea 2 (più veloce) con fermata San Zaccaria.
Guarda il Video dei Musei Civici del Museo della Torre
dell'Orologio o dei Mori
Orario: tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00. Chiuso il 25 dicembre
e 1 gennaio.
Ingresso: solo su prenotazione, con accompagnatore specializzato. Il
punto di incontro per la partenza della visita � la biglietteria del Museo
Correr, dove � necessario recarsi 5 minuti prima dell�orario di visita prenotato.
Su richiesta, possono essere concordati orari differenti per ciascuna lingua,
acquistando 12 biglietti d’ingresso. Biglietti:
intero € 12; ridotto € 7 per ragazzi dai 6 ai 14 anni; studenti
dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti;
cittadini over 65; residenti e i nati nel Comune di Venezia; titolari di
Carta Rolling Venice; acquirenti dei biglietti per i Musei di Piazza San
Marco o Museum Pass; acquirenti del biglietto degli Itinerari Segreti in
Palazzo Ducale; membri ICOM; soci FAI; personale del Ministero dei Beni
e delle Attivit� Culturali e del Turismo (MiBACT); possessori MUVE Friend
Card.
Gli acquirenti del biglietto per la Torre dell’Orologio hanno diritto
all’ingresso gratuito al Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale
e Sale Monumentali della Biblioteca Marciana. Prenotazione:
Call center 848082000. Il servizio è attivo dal lunedì al
venerdì con orario dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14.00 alle 18.00;
il sabato dalle 9.00 alle 14.00; chiuso nelle giornate festive. Accessibilità:
Non accessibile a persone disabili. Scale non accessibili a chi ha problemi
di deambulazione e non sono consigliabili a chi soffre di claustrofobia,
di vertigini, di disturbi cardio-respiratori, a donne in gravidanza. L’ingresso
è consentito a partire dai 6 anni. Sito web: Museo Torre dell'Orologio
Da dovunque ci si trovi a Venezia si deve arrivare in vaporetto a Piazza San Marco per poter raggiungere il Museo della Torre dell'Orologio. Da dovunque ci si trovi a Venezia si deve arrivare in vaporetto a San Marco ci sono numerose linee ACTV di vaporetto diurno.