Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e dintorni con giro in gondola di 35 minuti - Centro
storico di Venezia
Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e dintorni con giro
in gondola di 35 minuti: € 59.
Il tour inizia da Piazza San Marco, cuore di Venezia,
con un itinerario che ti condurrà in alcune delle zone più
belle e nascoste attorno San Marco. Dopo aver toccato la Basilica,
Palazzo Ducale, il Campanile e la Torre
dei Mori, il giro si allontanerà dalla piazza per raggiungere
Campo Santa Maria Formosa e Chiesa dei SS. Giovanni
e Paolo, dove si erge anche la meravigliosa facciata
rinascimentale della Scuola Grande di San Marco.
Al ritorno si passerà di fronte al Teatro Malibran
e si passeggerà tra le famose Mercerie.
E per finire un'occasione imperdibile di montare su una
autentica gondola a Venezia e percorrere il tradizionale
giro in Canal Grande e attorno a Piazza San Marco.
Cosa include il Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e dintorni con giro in gondola di 35 minuti
Il tour include un Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e
dintorni con giro in gondola di 35 minuti, lungo il Canal Grande.
Si tratta di una gondola condivisa che può ospitare
fino a 4 persone (+ il gondoliere).
– Guida turistica esperta.
– Cuffie per ascoltare meglio la guida.
– Giro in gondola di 35 minuti.
– Assistenza all'imbarco sulla gondola.
– Il tour non include l'ingresso ai siti principali e
avverrà completamente all'esterno
Durata del Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e dintorni
con giro in gondola di 35 minuti
– 2 ore e 15 minuti.
Lingue del Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e dintorni
con giro in gondola di 35 minuti
– inglese, italiano, francese, spagnolo, tedesco.
Politica di cancellazione del Tour guidato a piedi di Piazza San Marco e dintorni con giro in gondola di 35 minuti
Ricevi un rimborso del 100% annullando la prenotazione
fino a 24 ore prima dell'inizio dell'attività.
La Gondola di Venezia
La gondola è la tipica imbarcazione di Venezia
che - fino all'avvento delle barche a motore - era il mezzo più
idoneo e comune per spostarsi tra i sinuosi canali del centro storico
di Venezia.
Deriva il suo nome dal greco medievale kondura,
tipo di imbarcazione tipico dell'Alto Adriatico - simile al sandolo
o alla mascareta che si può apprezzare in alcuni dipinti
di Carpaccio e di Bellini - e in uso a Venezia almeno fin dall'Alto
Medioevo.
Ai tempi della Serenissima le gondole dei nobili si distinguevano
per la decorazione che dava lustro alle casate patrizie
della città. Queste si rilassavano spesso con i cosiddetti freschi,
passeggiate serali in gondola per i canali della città, spesso
accompagnati dalla musica.
Oggigiorno l'antica usanza è destinata ai turisti
che possono addentrarsi tra i canali del centro storico o in laguna per
un romantico tour della città, anche accompagnati da musica
e canti.

La gondola apparve nei documenti storici solo attorno al X secolo d.C. ma il suo nome dichiara un'origine più antica.
Kondura in greco medievale si usava per definire un imbarcazione tipica dell'Alto Adriatico - simile al sandolo o alla mascareta che si può apprezzare in alcuni dipinti di Bellini - e in uso a Venezia almeno fin dall'Alto Medioevo.
Quindi la kondura era simile all'attuale gondola ma più corta e bassa, e senza la tipica asimmetrica della gondola moderna. Il fondo era basso e piatto per poter navigare meglio nei canali bassi delle barene della laguna veneta.
E questo riporta a un documento molto più antico che testimonia delle capacità di navigazione dei venetiani, ossia di quelle popolazioni, che in seguito alle invasioni dei Visigoti (401) e soprattutto degli Unni di Attila (452), si separarono dagli Eneti dell'entroterra per iniziare a vivere su piccoli isolotti della laguna costruendovi palafitte. Qui si spostarono per secoli su piccole imbarcazioni di cui non si ha testimonianza ma che sicuramente furono - per questioni funzionali - molto simili all'antica kondura.
Si tratta del documento scritto nel 537 d.C. da Flavius Magnus Aurelius Cassiodorus,
Prefetto Pretorio del Re Ostrogoto Vitige, ai Tribuni Marittimi Veneziani, in cui il Senator chiede l'intervento della flotta dei Veneziani per portare a Ravenna - capitale dell'Impero - dall'Istria la ricca produzione annuale di vino e olio.
"...ubi alternus aestus egrediens modo claudit, modo aperit faciem reciproca inundatione camporum. Hic vobis aquatilium avium more domus est."
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