
Padiglione Cileno, Cile della 60° Biennale d'Arte - Padiglione Cileno, Arsenale - Venezia
(Foto: ©)
Mostra in corso dal 20 aprile al 24 novembre 2024
La 60° Biennale Arte aprirà al pubblico il 20 aprile. Ma il 17, 18 e 19 ci saranno le varie vernici ed eventi collaterali che sempre animano
improvvisamente la vita artistica veneziana. La cerimonia di premiazione avverrà il giorno dell'apertura al pubblico.
Il titolo dell'edizione 60 della Biennale d'Arte è Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere.
La Mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l'Arsenale, includendo 213 artiste e artisti provenienti da 88 nazioni. Sono 26 le artiste e gli artisti italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 nuove produzioni.
Vai alla pagina della 60° Biennale d'Arte di Venezia
Vai alla pagina degli Artisti della 60° Biennale d'Arte di Venezia
Padiglione Cileno, Cile alla 60° Biennale D'Arte di Venezia
Titolo della mostra al Padiglione Cileno è Cosmonación.
Artisti: Valeria Montti Colque.
Curatori: Andrea Pacheco González.
Commissari: Florencia Loewenthal, Ministry of Culture, Arts and Heritage - Ministry of Foreign Affairs, Government of Chile.
Sede: Padiglione Cileno, Arsenale - Venezia
Comunicato Stampa del Padiglione Cileno alla 60° Biennale di Venezia
“La proposta artistica di Valeria Montti Colque evoca uno spazio al tempo stesso rituale e politico, capace di
collegare l'immensità di una foresta o di una montagna alla forza di una comunità straniera nel mezzo di una
città”.
- Andrea Pacheco González (Curatrice)
Cosmonación è un invito a riflettere sui concetti di nazione, esilio, migrazione e diaspora. Il progetto di
Valeria Montti Colque connette il pubblico con dibattiti contemporanei che riguardano interrogativi quali
"Chi sono?" e "Dove sono?", nell'intricato processo di "territorializzazione dell'esistenza” (Kusikidi, 2020) di
individui che hanno identità diverse. Il termine "cosmonazione" è preso in prestito dall'antropologo Michel
S. Laguerre, il quale afferma che le comunità diasporiche non interrompono le relazioni con i loro luoghi
d'origine, ma rimangono legate alle loro terre ancestrali in vari modi, per esempio attraverso pratiche
spirituali. In questo modo, abitano una nazione estesa e multilocalizzata, una “cosmonazione” che unisce in
sé territori geograficamente distanti.
Cosmonación mette in discussione il concetto di rappresentazione nazionale - Montti Colque è la prima
artista cilena, nata all’estero, a rappresentare il Cile alla Biennale di Venezia - e propone di entrare in
uno spazio cosmonazionale dove il visitatore troverà "un insieme di zone interconnesse” (Laguerre, 2015).
Questi luoghi e identità diverse sono collegati attraverso "Mamita Montaña" (Madre Montagna), il fulcro
del padiglione. Si tratta di un'installazione di natura cumulativa, alta più di cinque metri, composta da
tappeti decorati con vari metodi, tra cui collage, acquerelli, disegni su carta, tessuti stampati, piccoli
pezzi di ceramica e fotografie. L'installazione è coronata da una testa in ceramica. "Mamita montaña"
rappresenta un rifugio simbolico per gli esiliati e i rifugiati, ossia gli abitanti di una "comunità
immaginata" (Anderson), una nazione fuori dalla nazione, di cui fa parte ogni membro della diaspora.
Intorno a questa grande scultura, il padiglione cileno “Cosmonación” presenterà altre nuove opere di Montii
Colque: una processione di figure in ceramica che rappresentano divinità o esseri mitologici. Inoltre, pezzi
tessili e proiezioni video creeranno un ambiente immersivo che permetterà ai visitatori di ritrovarsi in un
luogo di confine simbolico dove le culture si incontrano, si fondono, si dissolvono e ritornano.
Valeria Montti Colque è nata a Stoccolma, in Svezia, nel 1978, due anni dopo la fuga dei suoi genitori
dalla dittatura militare cilena. Nelle sue opere, l'artista ci invita ad avvicinarci a un territorio in cui si
mescolano elementi visivi, simbolici e materiali di tutte le nazioni che “abita”. Il suo lavoro è il risultato
di una connessione esistenziale con altre comunità, lontane e vicine, come quella degli Aymara (grazie ai
suoi legami familiari con la cosmovisione andina) o dei discendenti di popoli africani. Le sue azioni, disegni,
murales, sculture e installazioni, abbondano di esseri non identificabili, corpi-collage, soggettività meticce
che si materializzano in oggetti animati che attraversano paesaggi colorati, in costante transito, sempre in
viaggio. La creazione di questo mondo artistico è il risultato di una pratica fondamentalmente collaborativa a
cui partecipano attivamente altri artisti, familiari e amici.
VALERIA MONTTI COLQUE, ARTISTA
Valeria Montti Colque è un'artista cileno-svedese che sperimenta attraverso una vasta gamma di mezzi
espressivi e supporti artistici. Si è laureata al Royal Art Institute di Stoccolma e ha esposto il suo lavoro in
Svezia, Cile, Norvegia, Spagna, Bolivia e Germania. Nel 2024, la regione di Stoccolma le ha
commissionato due opere d'arte per le stazioni dei trasporti pubblici della città, ampliando ulteriormente la
sua pratica per gli spazi pubblici. Una delle sue installazioni, Apu Mama Höjden, è stata acquisita dal
Museo d'Arte Moderna di Stoccolma, entrando a far parte della sua collezione. Ha partecipato alla terza
edizione della Biennale del Cairo, Something Else, Off, organizzata dall'attivista culturale Moataz Nasr e
dal curatore Simon Njami. Nel 2020 ha presentato una mostra personale al Museo della Solidarietà
Salvador Allende a Santiago del Cile. Nel 2016 ha collaborato con la storica dell'arte e scrittrice Macarena
Dusant alla realizzazione di una monografia d'artista intitolata La Jardinera (Dokument Press). Nel
giugno 2024, Valeria Montti Colque presenterà un nuovo progetto di installazione e performance in uno
spazio pubblico, commissionato dalla Public Art Agency Sweden per la Biennale OpenArt di Örebro.
ANDREA PACHECO GONZÁLEZ, CURATRICE
Andrea Pacheco González è una ricercatrice e curatrice cilena, residente a Madrid da oltre due decenni. Ha
conseguito una laurea in Comunicazione sociale, un Master in Studi curatoriali e un dottorato di ricerca in
Belle Arti presso l'Università Complutense di Madrid. La sua ricerca curatoriale si è concentrata e impegnata
su temi quali la migrazione, la memoria, le narrazioni storiche e le prospettive decoloniali. È stata
responsabile dell’organizzazione delle mostre al MAC Quinta Normal, Museo d'Arte Contemporanea di
Santiago del Cile, e curatrice ospite del Centro di Residenze Artistiche Matadero di Madrid. Come curatrice
indipendente, ha curato mostre personali con importanti artisti latinoamericani come Teresa Margolles. La
carne muerta nunca se abriga (Museo della Solidarietà Salvador Allende, Cile), Los Carpinteros. La cosa
está candela (Museo Miguel Urrutia, Colombia), Dagoberto Rodriguez. Guerra Interior (CAAM, Gran
Canaria, Spagna), oltre ad altre mostre personali e collettive. Attualmente sta curando Déjà Vécu, mostra
personale di Asunción Molinos Gordo al museo CA2M di Madrid, e co-curando Decentralized gaze. Arte e
colonialismo nelle collezioni Thyssen al Museo Thyssen-Bornemisza.
CAROLA CHACÓN ZULOAGA, PRODUCER
Carola Chacón Zuloaga è laureata in Storia dell'arte e ha studiato Progettazione teatrale presso
l'Università del Cile. Ha oltre diciotto anni di esperienza professionale nei settori della produzione
culturale e della progettazione teatrale. Dal 2016 è exhibition manager presso il Museo d'Arte
Contemporanea MAC Quinta Normal a Santiago del Cile. Ha lavorato per mostre a livello nazionale e
internazionale. Dal 2008 è collaboratrice creativa regolare della compagnia teatrale cilena Geografía
Teatral, progettando costumi e scenografie, curando la direzione artistica e la gestione dei contenuti.
BONNIERS KONSTHALL
Bonniers Konsthall è una delle principali istituzioni per l'arte contemporanea in Svezia. Per il Padiglione
Cileno alla Biennale Arte 2024, Bonniers Konsthall sosterrà la produzione delle opere di Valeria Montti
Colque. Una versione della mostra sarà presentata alla Bonniers Konsthall nella primavera del 2025, a
cura di Joanna Nordin, direttrice artistica della Bonniers Konsthall, e di Andrea Pacheco González.
www.bonnierskonsthall.se
Informazioni utili per la visita
Orari:
dal 20 aprile al 30 settembre dalle 11 alle 19. Dal 1 ottobre al 24 novembre dalle 10 alle 18. Solo Arsenale fino al 30 settembre: venerdì e sabato apertura prolungata fino alle ore 20 (ultimo ingresso: 19.45). Chiuso il lunedì (tranne i lunedì 22 aprile, 17 giugno, 22 luglio, 2 settembre, 30 settembre, 31 ottobre, 18 novembre).
Biglietti: si invita a visitare il sito ufficiale.Biglietto intero in rete € 30.
Telefono: +39.041.5218711; fax +39.041.2728329
E-mail: [email protected]
Sito web: Biennale
di Venezia |