Festa della Salute - Città di Venezia
(Foto:
La Chiesa della Salute - Bernardo Bellotto)
Notizie Salute 2023
In rete il programma della Festa della Salute 2023.
Evento
in corso il 21 novembre
La Festa della Salute di Venezia si celebra in novembre per commemorare
la fine della peste avvenuta nel 1631, per intercessione della Vergine invocata
dal Doge un anno prima, che uccise circa 80.000 veneziani.
È tradizione per i cittadini attraversare il Ponte votivo, costruito appositamente ogni
anno sul Canal Grande, per salire le gradinate della Basilica della Salute ed entrare nel capolavoro barocco del Longhena per accendere un cero e onorare
la Vergine con il proprio voto oltre che chiederne l'intercessione per la salute.
Durante tutto il giorno si celebrano messe ogni ora nella Basilica della Salute
e la mattina una di esse sarà officiata direttamente dal Patriarca di Venezia. La sera si conclude con la Celebrazione della Compieta (preghiera della sera).
Ma il programma della Festa della Salute da tempo ormai si estende lungo tutta una settimana.
Il giorno seguente di pomeriggio ci sarà un omaggio musicale alla Madonna e incontri di preghiera e messe sono previste in calendario per circa dieci giorni.
Anche se l'aspetto religioso è dominante in questa festa,
negli anni sono sorte numerose iniziative e soprattutto si è sviluppato
l'aspetto ludico dell'evento: numerosi banchi di dolciumi e palloncini colorati
rallegrano infatti il giorno della Salute rendendolo un evento memorabile anche
e soprattutto per i più piccoli visitatori.
Programma della Festa della Salute 2023
18 novembre
– 10.30 Pellegrinaggio delle remiere
– 12.00: benedizione e apertura del ponte votivo con il patriarca Francesco Moraglia, il sindaco e le autorità civili e militari.
dal 19 al 21 novembre
– la Fiera della Salute: il mercatino avrà 30 banchi che saranno collocati in Campo della Salute e Campo San Gregorio offrendo in vendita articoli religiosi. Mentre a Rio Terà dei Catecumeni e Rio Terà dei Saloni i banchi offriranno in vendita frittelle, frutta candita, vari tipi di dolci e palloncini per i bambini.
20 novembre
– Ss. Messe alle 9.00, 10.00, 11.00, 12.00, 15.00, 16.00, 17.00.
– 14.30: Solenne apertura del pellegrinaggio cittadino.
– 19.00 Pellegrinaggio dei giovani guidato dal Patriarca
alle 19.00: ci sarà il pellegrinaggio dei giovani da Campo San Maurizio.
21 novembre
– la Basilica della Salute sarà aperta dalle 5.45 alle 22.30.
– Ss. Messe alle 6.00, 7.00, 8.00, 10.00, 14.00, 15.00, 16.00, 17.00, 18.00, 19.00, 20.00.
– 10.00: Messa solenne presieduta dal Patriarca di Venezia.
L'immagine venerata della Maria della Salute
Si trova al centro dell'altare maggiore il dipinto medievale venerato dai veneziani in quanto ad essa fu riconosciuto di aver interceduto con Cristo per la cessione della peste.
L'opera provenne dall'isola di Creta arrivando a Venezia il 26 febbraio 1670 insieme al grande Capitano da Mar (e successivamente doge) Francesco Morosini. Questi, dopo aver resistito ai Turchi per 21 anni difendendo l'ultima città di Creta in mano ai Veneziani, Candia, si decise infine a firmare una pace col nemico riuscendo a lasciare la città con l'Icona della Chiesa di San Tito, la madonna che fu posta sull'altare alla Salute. I candiotti la chiamavano Madonna di San Tito o Mesopanditissa in quanto a lei riconoscevano il ruolo di mediatrice di pace avuto per poner fine nel 1264 al conflitto che aveva coivolto veneziani e candiotti per cira 60 anni. Quindi l'immagine era la protettrice di Candia da secoli.
Il Capitano da Mar Morosini tornò da Candia a Venezia entrando in laguna il 26 febbraio 1670 con l'immagine della Madonna di San Tito issata sull'albero maestro della sua nave.
Il 21 novembre 1670 la tela della Madonna della Salute fu affissa sopra l'altare maggiore del nuovo tempio dando principio alla Festa della Salute.
Il Dipinto della Madonna della Festa della Salute
Il dipinto presenta una Vergine in abito purpureo e volto ambrato con espressione seria nell'atto di presentare in braccio al pellegrino Gesù Bambino. Questi regge in una mano il Rotolo della Rivelazione e con l'altra benedice il credente.
Il Rotolo della Rivelazione o Apocalisse dell'apostolo Giovanni incitava i fedeli delle 7 Chiese dell'Asia Minore a resistere contro le persecuzioni dei Romani fornendo una soluzione escatologica rivelando l'avvento del Regno di Dio e fornendo poi informazioni sul Giorno del Giudizio, in realtà un periodo di 1000 anni in cui si deciderà la salvezza delle anime dei credenti. In Apocalisse si dice che "il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto e può aprire il rotolo e i suoi sette sigilli" ossia Gesù.
Quindi la Madonna regge - donandolo all'umanità - il Figlio di Dio, unico e solo Salvatore in grado di offrire la salvezza o salus. Il Bambino Gesù è il Verbo, Parola di Dio che benedisce i fedeli che lo accolgono.
Nel 2016, dopo un anno di restauro a cura di Save Venice inc. e il Comitato Italiano per Venezia con il contributo della Maison Piaget, la Madonna della Salute tornò al suo posto sull'altare maggiore della Basilica della Salute.
Curiosità sulla Festa della Salute di Venezia
I veneziani, prima di recarsi verso l'altare maggiore, sogliono fermarsi al centro della basilica dove nel pavimento si trova un tondo che riporta al centro l'iscrizione latina UNDE ORIGO - INDE SALUS e la data MDCXXXI. Si pensa che il gesto sia di buon auspicio per la realizzazione dell'intercessione per la propria salute.
La scritta si può tradurre Da dove (proviene) l'origine, da lì (viene) la salute. Dato che Venezia fu fondata il 25 marzo 421, ossia il Giorno dell'Annunciazione in cui l'Arcangelo Gabriele si presentò a Maria pronunciando le seguenti parole: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». Insomma Venezia dalla sua fondazione si sentiva figlia di Maria il che spiega l'origine del detto latino che significa "dall'origine proviene la salute".
Il Ponte Votivo sul Canal Grande della Festa della Salute
Ogni anno il Comune dà in carico ad Insula - che è responsabile anche della costruzione dei ponti votivi del Redentore e di San Michele - di costruire per la Festa della Salute un ponte provvisorio posto sopra barche che unisce le due sponde del Canal Grande a S. Maria del Giglio (nel Sestiere di San Marco) con la sponda opposta di Dorsoduro. Il ponte rimane allestito provvisoriamente per qualche giorno consentendo ai migliaia di fedeli e visitatori di andare in pellegrinaggio alla Basilica della Salute per l'omaggio alla Madonna e la tradizionale accensione del cero per avere l'intercessione della Vergine per la propria salute.
Storia della Festa della Salute di Venezia
Nella Venezia cinquecentesca, che cercava di trovare una nuova posizione
sullo scacchiere internazionale dopo la scoperta dell'America e l'apertura
di nuove tratte commerciali che la vedevano esclusa, provata per la temperie
delle guerre che avevano visto come oppositori il Papato, la Francia e l'Impero,
una terribile pestilenza si abbatté sulla popolazione nel 1575-77 mietendo decine di migliaia di vittime.
Solo 54 anni dopo l'evento pestilenziale si ripresentò su una popolazione
ancora stremata inducendo innumerevoli superstizioni e disperazione nel
popolo tanto da indurre il Doge di Venezia a far ricorso al divino: il 22
ottobre del 1630 Nicolò Contarini pronunciò voto pubblico
per l'erezione di un edificio di culto da intitolare alla Salute, chiedendo
l'intercessione della Vergine per la fine della peste. I lavori iniziarono
subito e si conclusero nel 1687 a epidemia ormai scongiurata, a prezzo però
di una mattanza della cittadinanza tristemente memorabile: morì un
veneziano su quattro.
Restò però a commemorare un evento triste una celebrazione
che impone a tutta la cittadinanza di ricordare e di riunirsi all'interno
della fabbrica della Salute in uno dei giorni di festa più sentiti
da Venezia tutta. Passando sul Ponte votivo, costruito appositamente ogni
anno sul Canal Grande, una folla di cittadini raggiunge l'altra riva dove
si erge il capolavoro barocco del Longhena per accendere un cero e onorare
la Vergine con il proprio voto.
A fianco dell'aspetto religioso che è dominante in questa festa,
sono sorte a latere numerose iniziative e soprattutto si è sviluppato
l'aspetto ludico dell'evento: numerosi banchi di dolciumi e palloncini colorati
rallegrano il giorno della Salute rendendolo un evento memorabile anche
e soprattutto per i più piccoli visitatori.
Storia e Architettura della Basilica di Santa Maria della Salute
La fondazione della chiesa risale all'epidemia di peste del 1630 che uccise 80.000 veneziani. Allora
il patriarca Giovanni Tiepolo esprimeva il voto per la costruzione di una chiesa mariana e - terminata la pestilenza che uccise tra l'altro anche il patriarca e lo stesso doge - il
susseguente concorso architettonico fu vinto dall'architetto Baldassare Longhena. Questi
creò un capolavoro non soltanto dal punto di vista artistico ma
anche dal punto di vista prettamente tecnico e ingegneristico. Le peculiarità del suolo veneziano rendono infatti la costruzione
di una cupola di grandi dimensioni estrememamente difficile e per assicurare
la stabilità statica furono collocati più di un milione
di pali lignei a sostegno delle fondazioni. La chiesa fu inaugurata
nel 1687, cinque anni dopo la morte del suo architetto.
La chiesa si erge all'ingresso del Canal Grande, quasi di fronte a Piazza
San Marco, e come il Redentore anche la Salute è ancora oggi annualmente (il 21 novembre) la metà
di un pellegrinaggio, per il quale viene creato un ponte votivo su pontoni.
È la Festa
della Salute, una delle celebrazioni ancora oggi più
sentite dagli abitanti di Venezia.
L'esterno è dominato dall'altissima cupola circondata da monumentali
volute che assumono anche la funzione di contrafforti. L'interno colpisce
per le sue forme austere ordinate con grande limpidezza. Attorno all'ottagono
centrale si sviluppa un ambulacro al quale si aggiunge una corona di cappelle.
Il scenografico altar maggiore, collocato sotto una seconda cupola, mostra
la Vergine trionfante affiancata dalle personificazioni di Venezia (a sinistra) e della Peste sconfitta (a destra).
La chiesa possiede eccellenti pale d'altare di Luca Giordano, Pietro Liberi e soprattutto di Tiziano. Degno di visita è anche la sacrestia (dipinti di Tintoretto, Giuseppe Salviati, Palma il Giovane etc.) sul
cui altare si può ammirare la bellissima pala di San Marco affiancato
dai santi Sebastiano, Rocco, Cosma e Damiano, opera giovanile di Tiziano
(1511). |