Ponte di Rialto - Canal Grande - Venezia
Il Ponte di Rialto unisce le due sponde del Canal Grande
facenti capo ai sestieri di San Polo e di San Marco. Praticamente è
un passaggio obbligato per tutti i cittadini e turisti in visita a Venezia
a meno che non si prenda il traghetto nel vicino Mercato del Pesce per passare
all'altra riva.
Il Ponte di Rialto è uno dei quattro ponti che svettano sopra le
acque del Canal Grande; gli altri sono il Ponte dell'Accademia, il Ponte
degli Scalzi e il Ponte della Costituzione.
Architettura del Ponte di Rialto
Il Ponte di Rialto a unica arcata si regge su due piattaforme laterali
in cui sono stati conficcati 12 mila pali di legno. La struttura in pietra bianca si divide in 3 rampe di scale divise da due file con volta a botte che ospitano 24 botteghe. Superiormente le botteghe s'interrompono per far posto ad archi a tutto sesto con lesene ai lati e timpano triangolare con mascherone in chiave.
Il Ponte di Rialto ha un'arcata che misura 28 metri, è largo 22 metri e ha un'altezza di 7,5 metri,
Le scalinate con affaccio sul Canal Grande presentano balaustra in pietra con fitte colonnine al di sotto del quale nelle arcate trovano posto alcuni gruppi scultorei. Nell'arcata verso sud alloggia un'Annunciazione con a sinistra l'Arcangelo Gabriele, al centro un Colomba, a destra una Madonna, opera di Agostino Rubini, allievo del Vittoria. Infine vi si trova incisa la data di fondazione della città: 25 marzo 421.
Nell'arcata verso il Fondaco dei Tedeschi San Marco e San Teodoro di Tiziano Aspetti (1557/1559è 1606).
Il significato allegorico pertanto risulta chiaro: l'Annuncio di Gabriele alla Vergine della nascita di Cristo attraverso lo Spirito Santo portato dalla Colomba (avvenuto il 25 marzo) trova un parallelo nella nascita di Venezia (proprio in zona realtina lo stesso giorno del 421) con il patrocinio dei Santi protettori della città Teodoro e Marco.
Curiosità sul Ponte di Rialto
L'attuale Ponte di Rialto è il terzo progetto realizzato sul sito di Rialto; ma ancora prima, fino al XII secolo, il passaggio fu garantito da un ponte
di barche che era detto Quartarolo poichè il pedaggio per passarlo era di 1 quartarolo, ossia una piccola moneta di 16-17 mm da 0,60-0,78 g col valore di un quarto di denaro.
Sul finire del XII secolo fu realizzato il 1° Ponte di Rialto su progetto dell'ingegnere
Nicolò Barattiero - lo stesso che riuscì nell'impresa di erigere le due colonne in Piazzetta San Marco - e sotto il dogado di Sebastiano Ziani o di Orio
Mastropiero; questi progettò un ponte in legno che fu chiamato Ponte della Moneta per la vicinanza della Zecca
di Stato (lato San Polo). Nel 1310 però il Ponte fu coinvolto nella ritirata dei congiurati guidati da
Boemondo Tiepolo che incendiarono il Ponte della Moneta.
Il 2° Ponte di Rialto fu costruito subito uguale, aggiungendo la parte mobile levatoia per il passaggio delle imbarcazioni, ma nel 1444 crollò per il peso delle persone giunte per assistere al corteo acqueo che si tenne durante il matrimonio
del marchese di Ferrara.
Nel 1450 il ponte in legno risultava già ricostruito, ma fu distrutto ancora da un grande incendio nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 1514; per 6 ore il Ponte della Moneta bruciò riportando gravi danni e fu immediatamente chiuso.
Solo nel 1587 i resti del Ponte della Moneta furono smantellati e s'iniziò la costruzione del 3° Ponte di Rialto, l'attuale progetto a firma Antonio Da Ponte, che fu terminato nel 1590.
Come raggiungere il Ponte di Rialto
Il Ponte di Rialto unisce i sestieri di San Polo e San Marco nella zona
di Rialto. La zona del ponte si raggiunge facilmente con il vaporetto lungo
il Canal Grande, linea 1 e 2 con fermata
Rialto. Il Ponte si trova a 30 metri dall'imbarcadero.
Come fu costruito il Ponte di Rialto
Decisa la costruzione di un ponte in pietra meno problematico per la manutenzione e per il minor rischio di danno da incendi, il Senato il 5 dicembre 1587 nominò specifici nuovi provveditori - che furono poi eletti fino al 1596 - per presiedere alla costruzione del Ponte di Rialto in pietra e a una sola arcata, stabilita con decreto il 7 e 23 gennaio 1588. I Provveditori del Ponte di Rialto potevano agire con espropri necessari per la costruzione, stabilire l'assegnazione all'asta delle nuove botteghe del ponte, trattare i fondi pubblici della Zecca per la realizzazione del progetto.
Nei mesi precedenti del 1587 il vecchio Ponte della Moneta fu demolito e le sue botteghe smantellate, e fu realizzata la paratia in Riva del Ferro (riva di San Marco). Dopo aver deciso una leggera deviazione dell'asse del ponte verso il Fondaco dei Tedeschi Antonio Da Ponte coordinò l'inizio dei lavori dal 19 marzo 1588.
In aprile erano già stati eradicati i pali del Ponte della Moneta, pulito il fondo del Canal Grande e costruite paratie sia in acqua e sia in terra per delimitare il cantiere e tenere lontano i curiosi.
La questione delle fondazioni era importante: furono contrattati dei cavatori o burchieri da rovinassi e cavacanali i quali, dopo aver terminato di inficcare nel Canal Grande una palificata a doppia parete per riva e aver prosciugato le due aree delle future fondamenta, liberarono il fondo dalla melma fino ad arrivare non distanti dallo strato duro di caranto, un'argilla sovraconsolidata che regge l'intera città di Venezia.
Si procedé quindi alla costruzione delle spalle del Ponte: dalla parte di Rialto la spalla era lunga 18 passi (30,6 metri) di cui 6 entravano nel fondo del Canal Grande, dalla parte di San Bortolomio era lunga 22 piedi di cui 7 entravano nel Canal Grande. All'interno di queste spalle furono conficcati 6.000 pali di olmo su ognuna fino a una distanza di 11 metri dalle rive. Questi 11 metri erano divisi in tre settori di larghezza decrescente verso l'interno di 5, 4 e 2 metri i quali creavano un profilo a dente, con dislivelli di circa 0.80 metri tra un settore e l'altro. Questo degradare verso l'interno della spalla rendeva più sicure le fondamente dei palazzi vicini che avrebbero potuto soffrire crolli in caso contrario. Il primo settore verso il Canal Grande presentava inoltre una corona fatta con pali di larice di lunghezza maggiore di 0.70 m e inficcati nel caranto.
La spalla presentava una profondità massima verso il Canal Grande di 26 piedi (circa 9 m) dal livello del medio mare di cui 3,50 erano occupati dai pali di olmo.
Restavano 5,50 metri da realizzare sopra i bordi così creati per arrivare a quota medio mare.
Da Ponte fece posare la prima pietra il 9 giugno 1588 sul lato di Rialto; ogni pietra era lunga 4 piedi (1,40 m), larga 2 (1,40 m), alta da 1,4 a 2 piedi doi (da 0,50 a 0,70 m) ed era pietra d'Istria, la più resistente alla salinità dell'acqua lagunare e all'umidità (per questo si ritrova ovunque a Venezia). Si narra che data l'enorme commissione ogni cavapietra in città lavorò per 2 anni circa per confezionare le migliaia di masegni necessari. Le pietre venivano disposte con un'inclinazione opposta all'arco del Ponte di Rialto, in modo da contrastarne la forza, e serrata da due file di pietre disposte orizzontalmente. Arrivati a una quota di 3 piedi dal livello del medio mare la spalla furono coperte con pietre cotte a "valenghin", cioè dirette verso il centro.
All'inizio di agosto
si decise di realizzare una palizzata che accerchiasse il dente di Rialto dal Palazzo dei Camerlenghi fino alla Riva del Vin, con una profondità equivalente almeno alle fondamenta degli edifici retrostanti la riva. Un'ultima fila di pali di rovere fu messa a corona della spalla bagnata dal Canal Grande.
Ad agosto 1588 si passò alla sponda opposta di San Bartolomeo iniziando a conficcare i pali d'olmo e provvedendo alla demolizione di case adiacenti alla zona della fondamenta. Ripetendo lo schema della riva di Rialto i lavori terminarono a marzo 1589.
Il 5 settembre 1589 il Senato delibera le misure del Ponte di Rialto confermando i calcoli di Da Ponte, con 21 piedi dal medio mare e 85 piedi di luce da sponda a sponda. Le pietre dell'arco misuravano 4 piedi (m. 1,40) in lunghezza e piedi 1 ½ (m.0,51) in altezza e furono disposte in direzione orizzontale e verticale alternate tra loro. A maggio del 1590 l'arco era composto e si passò alla balaustra colonnata. Nello stesso mese furono sistemati i bassorilievi delle due Annunciazioni firmate da Agostino Rubini, formando una diretta corrispondenza tra l'Annunciazione di Cristo (25 marzo) e la nascita di Venezia (25 marzo 421).
Già tra agosto e settembre del 1590 si passò alla formulazione delle due file di botteghe, si sistemarono i canali di scolo delle acque piovane sotto il piano di calpestio e si fecero le pavimentazioni in cotto a formare le tre file di gradinate del Ponte di Rialto che così fu portato a termine.
Restauri del Ponte di Rialto
Successivamente il Ponte di Rialto subì nel Seicento
un cambio della pavimentazione originale in cotto, ormai scoscesa e pericolosa per i passanti, con una più solida e duratura pavimentazione in trachite (Decreto del Senato, 18 marzo 1677); e nel Settecento sempre il Senato, con decreto del 2 aprile 1740, approvò i lavori di restauro totale delle parti superficiali delle scalinate, della balaustra con le colonnine.
Un altro intervento fu effettuato in seguito all'incendio che distrusse alcune botteghe del lato Fondaco dei Tedeschi il 29 ottobre 1769. L'intervento modificò il numero dei gradini delle rampe laterali.
Caduta la Serenissima nel 1797, fu la volta della Provincia di Venezia che il 16 giugno 1823 diede appalto a Giuseppe Aseo per la ricostruzione delle 4 gradinate laterali e minori alla base del Ponte di Rialto.
Un intervento che si ripeté due decenni dopo con l'aggiunta della scalinata centrale del ponte in mezzo alle botteghe (1845-53). E dopo due anni si decise la ricostruzione della rampa minore che immette alla Riva del Vino (1855).
Ancora il piano di calpestio - maggiormente esposto al logorio - fu al centro di un lavoro di restauro tra il 25 ottobre 1920 e il 25 maggio 1922. Il Novecento testimoniò quindi di un restauro alle botteghe nel 1952 e un restauro generale del Ponte di Rialto - con fondi di Fondazione Venezia Nostra - tra il 1973 e il 1976 e nel 1982 fu il Comune a intervenire nuovamente sulle pavimentazioni.
Ultimo Restauro del Ponte di Rialto
Il Ponte di Rialto è stato recentemente restaurato grazie al contributo fondamentale del gruppo OTB di Renzo Rosso, a cui fanno capo i marchi di moda Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, il quale vinse la gara di aggiudicazione nel 2012 portando a termine il restauro prima del termine stabilito (2017), e con un risparmio di denaro rispetto al preventivo originario di 5 milioni di euro.
I sondaggi prima del restauro hanno restituito un'istantanea del Ponte di Rialto con fondazioni e struttura in buon stato ma criticità importanti alla balaustra e nelle pareti delle botteghe. La balaustra in particolare aveva una lesione longitudinale che l'aveva resa pericolosa e incline al crollo.
Con i 380 mila euro avanzati OTB ha deciso di finanziare una pavimentazione in trachite, che sostituirà quella attuale in asfalto, nel Sotoportego degli Orefici, ai piedi del ponte lato San Polo.
La storia del Ponte di Rialto
Rialto deriva da Rio Alto o, in latino, Rivus Altus. La sua storia infatti
risale addirittura ad epoca preromana quando qui già vi erano sul
sito insediamenti di palafitte dei Veneti.
Il Canal Grande altro non era che il prolungamento in laguna di uno dei
rami del Medoacus maior, in italiano conosciuto poi con il nome Brenta;
un ramo chiamato Prealtum che sinuosamente s'allungava in laguna verso il
mare. Qui nella sua curva più alta, da cui il nome Rialto, il doge Agnello Particiaco (810-827)
nel IX secolo spostò per esigenze difensive la sede del potere cittadino
da Malamocco. La zona quindi acquisì potere politico prima e commerciale
in seguito divenendo il centro nevralgico della città e rendendo
necessaria la costruzione di un collegamento tra le due sponde.
I primi tempi, fino al XII secolo, il passaggio fu assicurato da un ponte
di barche che era detto Quartarolo poichè per passarlo si pagava un quartarolo, piccola moneta di 16-17 mm da 0,60-0,78 g col valore di un quarto di denaro. Per vedere il primo ponte i veneziani dovettero attendere l'ingegnere
Nicolò Barattiero che sotto il dogado di Sebastiano Ziani o di Orio
Mastropiero progettò un ponte in legno che fu effettivamente realizzato
dalla Serenissima e chiamato Ponte della Moneta per la vicinanza della Zecca
di Stato (lato San Polo).
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Fonti per l'articolo sul Ponte di Rialto
Restauro del Ponte di Rialto
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