Gallerie dell'Accademia - Campo della Carità, Dorsoduro 1050 - Venezia
Le Gallerie dell'Accademia sono un museo statale che si trova all'interno del sestiere di Dorsoduro affacciato sulla sponda destra del Canal Grande non distante dalla Fondazione Guggenheim e dal Museo di Ca' Rezzonico.
Il Museo delle Gallerie dell'Accademia è un momento imprescindibile per una visita culturale a Venezia, perché il museo assume una rilevanza mondiale nell'arte pittorica ospitando la più grande collezione esistente al mondo di pittura veneta.
Come raggiungere le Gallerie dell'Accademia
Le Gallerie dell'Accademia si trovano in Campo della Carità a Dorsoduro, di fronte al Canal Grande e alla fermata del vaporetto Accademia.
Da Piazza San Marco, da Rialto, dalla Stazione e da Piazzale Roma si può prendere la linea 1 con fermata Accademia.
Gallerie dell'Accademia
Le Gallerie dell'Accademia ospitano l'esposizione più importante al mondo per ciò che riguarda la pittura veneta raccolta in una collezione di più di 400 opere esposte in 37 sale all'interno di un complesso architettonico formato dalla Chiesa di Santa Maria della Carità, il suo convento e la Scuola Grande della Carità.
Le Collezioni delle Gallerie dell'Accademia annoverano capolavori unici come La Tempesta di Giorgione (1507–1508), Madonna con bambino tra le sante Caterina e Maria Maddalena di Giovanni Bellini (1490), il Ciclo delle Storie di Sant'Orsola di Vittore Carpaccio (1490–1495), Convitto a Casa Levi di Paolo Caliari detto il Veronese (1572-1573)
Nei magazzini poi, e raramente esposto al pubblico, risiede anche l'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci (1490).
Capolavori del Museo delle Gallerie dell'Accademia
Pittura
– Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano (1350)
– Polittico Lion di Lorenzo Veneziano (1357)
– Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria di Lorenzo Veneziano (1360)
– Polittico dell'Apocalisse di Jacobello Alberegno (1360–1390)
– Madonna in trono col Bambino e devoti di Nicolò Devoti (1394)
– Madonna con il donatore Vulciano Belgarzone di Nicol� di Pietro o Nicol� Paradiso (1394)
– Giustizia tra gli arcangeli Michele e Gabriele di Jacobello del Fiore (1421)
– Incoronazione di Maria in Paradiso di Jacobello del Fiore (1438)
– San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi di Piero della Francesca (1440–1450)
– Madonna dello Zodiaco di Cosm� Tura (1459–1463)
– San Giorgio di Andrea Mantegna (1460)
– Polittico di Ca' Morosini di Bartolomeo Vivarini (1464)
– Sacra conversazione di Alvise Vivarini (1480)
– Trittico della Madonna della Carita e Padri della Chiesa di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna (1480)
– Santi Pietro e Paolo di Carlo Crivelli (1490)
– Santi Ansovino e Girolamo di Carlo Crivelli (1490)
– Madonna con bambino tra le sante Caterina e Maria Maddalena di Giovanni Bellini (1490)
– Ciclo delle Storie di Sant'Orsola di Vittore Carpaccio (1490–1495)
– Miracolo della Croce a Rialto di Vittore Carpaccio (1496)
– Processione in Piazza San Marco di Gentile Bellini (1496)
– Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo di Gentile Bellini (1500)
– Piet� Martinengo di Giovanni Bellini (1505)
– La Vecchia di Giorgione (1506)
– La Tempesta di Giorgione (1507–1508)
– Giovane malato di Lorenzo Lotto (1530)
– La Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano (1534–1538)
– Miracolo di san Marco di Tintoretto (1548)
– Ritratto del Procuratore Jacopo Soranzo di Tintoretto (1550)
– La creazione degli animali di Tintoretto (1550-1553)
– Tentazione di Adamo ed Eva di Tintoretto (1550-1553)
– Caino uccide Abele di Tintoretto (1550-1553)
– Santi Andrea e Girolamo di Tintoretto (1553)
– Trafugamento del corpo di San Marco di Tintoretto (1562)
– Allegoria della battaglia di Lepanto di Paolo Caliari detto il Veronese (1572-1573)
– Convitto a Casa Levi di Paolo Caliari detto il Veronese (1572-1573)
– Pietà di Tiziano (1575-1576)
– Crocifissione di San Pietro di Luca Giordano (1659-1660)
– Ritratto di bambina con bussola di Rosalba Carriera (1725)
– Autoritratto di Rosalba Carriera (1746)
– Ratto di Europa di Giambattista Tiepolo (1725)
– San Giuseppe con Ges� Bambino e santi di Giambattista Tiepolo (1735)
– Apparizione della Sacra Famiglia a San Gaetano di Giambattista Tiepolo (1735-1736)
– Scoperta della Vera Croce e Sant'Elena di Giambattista Tiepolo (1743)
– Trasporto della Santa Casa di Loreto di Giambattista Tiepolo (1743)
– Il rio dei Mendicanti e la Scuola di San Marco di Bernardo Bellotto (1740)
– Lezione di danza di Pietro Longhi 1740-1750
– Il concertino di Pietro Longhi (1741)
– Il farmacista di Pietro Longhi (1752)
– La toeletta di Pietro Longhi (1741)
– Il sarto di Pietro Longhi (1741)
– La famiglia del procuratore Luigi Pisani di Alessandro Longhi (1758)
– Capriccio con rovine e porta Portello a Padova di Canaletto (1760)
– Prospettiva con portico di Canaletto (1765)
– Apparizione dei tre angeli ad Abramo di Giandomenico Tiepolo (1773)
– Bacino di San Marco con San Giorgio e la Giudecca di Francesco Guardi (1780)
– Incendio al deposito degli oli a San Marcuola di Francesco Guardi (1790)
– Rinaldo e Armida di Francesco Hayez (1814)
– Nebbia in Piazza San Marco di Ippolito Caffi (1842)
Scultura
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Architettura
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Sala
Servizi
– Audioguide
– Guardaroba
– Ascensore
– Servizi igienici
Storia e Architettura del complesso
La Scuola Grande di Santa Maria della Carità si trovava a fianco della chiesa omonima che oggi è sede dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia, nello stesso luogo dove oggi sorgono i Musei dell'Accademia.
La Scuola della Carità rappresenta una delle più antiche tra le istituzioni
laico-religiose veneziane: la data di fondazione è stabilita, infatti,
nel 1260 e fu la prima ad avere l’appellativo di “grande” (tali erano
solo le Scuole dei Battuti ovvero quelle che, come tipo di penitenza,
imponevano ai propri fedeli la flagellazione).
Le vicende della Scuola, soprattutto economiche, permisero ai suoi sostenitori
di acquistare nel corso dei secoli gran parte dell’area di proprietà del
monastero adiacente, dando così la possibilità di erigere l’Albergo, nel
quale ospitare i bisognosi, nonché di servirsi dei terreni vicini.
Le uniche testimonianze che ci permettono di stabilire la fisionomia architettonica
dell’edificio ci vengono da uno splendido dipinto del Canaletto
il quale nel suo Laboratorio del tagliapietra ci offre
una splendida immagine dell’area intorno alla chiesa della Carità e quindi
della Scuola: da esso si scopre una facciata ornata da eleganti pinnacoli,
con due alte finestre centrali ed un coronamento curvilineo. Tale conformazione
del prospetto sul campo rimase praticamente immutato fino alla metà del
'700 ovvero finchè il Massari ne riprogettò le linee lasciandone poi l’esecuzione
al Maccaruzzi: ritroviamo in esso le colonne corinzie tutt’ora presenti,
impostate su alti podi, le quali inquadrano le slanciate finestre poste
ai lati mentre sopra la porta centrale si apriva una nicchia all’interno
della quale veniva posta una figura scultorea.
Altre statue erano a coronamento del frontone a lunetta posto nella parte
sommitale.
Come tutte le altre Scuole, anche questa venne soppressa nel 1806 con
il famoso editto napoleonico: il complesso della Carità fu così destinato
a sede dell’Accademia di Belle Arti, attività tutt’ora in corso.
Precedentemente l’Accademia di Belle Arti era ospitata nel Fonteghetto della Farina, a fianco dei Giardini Reali di Piazza San Marco, ora sede della Capitaneria di Porto.
E fin dall'inizio si procedé a collezionare dipinti con finalità didattiche per gli allievi dell'Accademia e anche per la loro conservazione in un'epoca in cui tutte le famiglie aristocratiche si stavano liberando, in una folle corsa verso il moderno, di tutte le opere d'arte del passato.
Quindi nel 1808, il Selva, nel revisionare la struttura interna della
Scuola al fine di renderla funzionale al nuovo ruolo a cui era ed è ancor’oggi
destinata (ingresso delle Gallerie), modificò ancora una volta
il prospetto esterno: le due finestre laterali furono regolarizzate,
senza più alcuna modanatura, venne eliminata la nicchia centrale sopra
il portale d’ingresso, ma soprattutto venne sostituito il coronamento
curvilineo con un possente attico, che dà all’edificio una forma prettamente
austera.
All'interno la chiesa fu suddivisa in 5 grandi sale destinate agli allievi dell'Accademia mentre al piano superiore furono esposte le opere d'arte in due grandi saloni.
Storia delle Collezioni delle Gallerie dell'Accademia
La collezione
raccolta dall'Accademia delle Belle Arti fu esposta al pubblico veneziano già nel 1817 quando, dopo la caduta dell'Impero Francese, si arricchì di notevoli dipinti trafugati in precedenza dai francesi.
La collezione ricevette anche notevoli donazioni testamentarie o in vita da privati come quelle di Giambattista Pittoni (1757), di Girolamo Molin (1816), di Felicita Reiner (1833), del nobile Girolamo Contarini (1838) che portò in collezione 180 opere.
Nel 1822 inoltre si realizzò l'acquisto della collezione privata di Giuseppe Bossi che raccoglieva più di tremila opere, tra cui il famoso Uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci.
Persino l'Imperatore Francesco Giuseppe volle contribuire acqustando e cedendo il San Giorgio del Mantegna e la Vecchia di Giorgione.
Passata allo Stato nel 1879 ricevendo altre opere da collezioni statali, l'Accademia assunse la fisionomia attuale con la separazione dell'Accademia di Belle Arti dal Museo delle Gallerie dell'Accademia.
La collezione esposta è solo una piccola parte di quella posseduta e ospitata nei magazzini dell'Accademia; inoltre le acquisizioni sono continuate senza sosta nel Novecento e nel secolo attuale.
Orario: luned� dalle 8.15 alle 14.00; da marted� a domenica dalle 8.15 alle 19.15 (le operazioni di chiusura cominciano dall'area palladiana al piano terra 30 minuti prima).
La vendita dei biglietti termina il luned� alle ore 13 e da marted� a domenica alle ore 18.15. Chiuso 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio (salvo disponibilit� del personale di servizio su base volontaria).
Biglietti: intero � 12; ridotto � 2. Gratuito per tutti i cittadini appartenenti all'Unione Europea minori di 18 anni.
Accessibilità: completamente accessibile a disabili.
Telefono: +39.041.5222247
E-mail: [email protected]
Sito web: Gallerie dell'Accademia |