Campanile di San Marco - Sestiere di San Marco
- Venezia
Qui scopri tutti i tour che includono Piazza San Marco a Venezia
Il Campanile di San Marco si trova in Piazza San Marco a Venezia, dove si erge solitario di fronte al lato meridionale della Basilica e di fronte alla Porta della Carta di Palazzo Ducale. Con i suoi 98.6 metri (100.6 con l'Angelo) si tratta dell'edificio più alto della città e del 4° campanile più alto d'Italia.
Ma il Campanile di San Marco è soprattutto e innegabilmente uno dei maggiori simboli di Venezia tanto che i veneziani lo chiamano da sempre el parón de casa. Un affetto che si manifestò chiaramente quando, dopo il crollo del 14 luglio 1902, la ricostruzione fu subito decisa inneggiando al motto dov'era, com'era.
Ancora oggi la vita dei veneziani è scandita dal rintocco delle campane; la Marangona o Campanòn, la maggiore delle 5, suona ogni giorno a mezzanotte, mentre a mezzogiorno suona la Nona. Le altre 3 campane erano usate per scandire la vita politica della Serenissima. Oggigiorno tutte quante suonano in concerto solo il 25 aprile per la Festa di San Marco. Il plenum delle campane si verifica anche in occasione delle maggiori celebrazioni liturgiche.
Visita al Campanile di San Marco
La visita è possibile salendo in ascensore - pagando un biglietto - fino alla cella campanaria da cui si gode di una vista indimenticabile della città di Venezia e della laguna intera.
Se si programma la visita allo scoccare dell'ora si può provare l'emozione di sentire suonare il concerto delle campane che tanto caratterizza la città di Venezia e le Piazza San Marco.
Il concerto di campane del Campanile di San Marco ai tempi della Serenissima e oggi Venezia
Le campane del Campanile di San Marco scandivano la giornata dei veneziani della Serenissima; la principale era detta campanòn o marangona poiché avvisava i carpentieri (marangoni) dell'Arsenale di Venezia dell'inizio e della fine del turno di lavoro. La marangona inoltre suonava al termine delle riunioni del Maggior Consiglio ed era il primo avviso per convocare i patrizi alle sedute del Maggior Consiglio.
Attualmente la marangona suona ogni giorno a mezzanotte e in occasione di feste speciali come il Natale, San Marco.
Delle campane della Serenissima non ne resta nessuna; il vecchio concerto fu fuso nel 1820 dal fonditore Domenico Canciani Dalla Venezia per dare vita a un nuovo concerto di 5 campane. Nel crollo del campanile del 1902 solo la marangona si salvò. I resti delle altre campane furono fuse un'altra volta per volere del papa Pio X che le donò così alla diocesi e quindi alla città di Venezia.
Marangona o Carpentiera o Campanòn: scandiva l'inizio e la fine della giornata lavorativa dei marangoni e la prima chiamata e il termine per le sedute del Maggior Consiglio. Oggi suona a mezzanotte e in occasione di feste speciali per la città.
Ha un diametro 1,80 m, un peso di 3.625 kg e suona la nota La2.
Trottiera o Quarantìa: questa campana del campanile avvisava, dopo la marangona, di una convocazione dell'Assemblea del Maggior Consiglio così che i nobili s'affrettavano a raggiungere Palazzo Ducale al trotto, in un tempo in cui si poteva girare a cavallo a Venezia.
Ha un diametro di 1,385 m, un peso di 1.807 kg e suona la nota Do♯3.
Mezzana o Nona:
conl suo rintocco avvisava del mezzogiorno i cittadini, termine oltre il quale non si potevano spedire lettere a Rialto. Anche oggi suona a mezzogiorno.
Ha un diametro di 1,560 m, un peso di 2.556 kg e suona la nota Si2.
Prègadi o Mezza terza: così chiamata perché annunciava le Assemblee del Senato i cui membri durante la Serenissima era detti prègadi, perché pregati dal doge a partecipare alle importanti riunioni.
Ha un diametro di 1,290 m, un peso di 1.366 kg e suona la nota Re3.
Maleficio o Renghiera: si chiama così perché ai tempi della Serenissima annunciava un'imminte lettura di una sentenza capitale e di una condanna a morte tra le colonne in Piazza San Marco.
Ha un diametro di 1,160 m, un peso di 1.011 kg e suona la nota Mi3.
L'ombra dei veneziani
A Venezia bere un bicchiere di vino con gli amici è un'attività
praticata da molti abitanti e con molta naturalezza. Ci si invita ancora oggi a bere un ombra de vin, un modo di chiamare il bicchiere di vino nato quando ai piedi del campanile vi erano ancora botteghe, orti e venditori di vino che seguivano con il loro carretto dei vini la traiettoria dell'ombra del campanile di San Marco, per servire vini al fresco. Da quest'usanza nacque la singolare espressione metonimica 'ndemo a bever un'ombra.
Il Campanile di San Marco durante il Carnevale di Venezia
A Carnevale il Campanile è il centro dell'attenzione dei turisti e veneziani in occasione dei famosi Svoli.
- Volo dell'Angelo: la domenica dopo la Festa delle Marie si svolge in Piazza San Marco un classico del Carnevale di Venezia: il Volo dell'Angelo. Preceduto da corteo di maschere con il doge in testa l'evento vede un figurante scendere dai 100 metri del Campanile di San Marco fino al palco posto in Piazza tra le Procuratie, di fronte all'entrata del Correr. Negli anni la protagonista del Volo dell'Angelo ha visto soubrette e sportive famose avvicendarsi nella discesa; da qualche anno è la Maria vincitrice dell'anno precedente a diventare Angelo per un giorno. L'evento apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale.
- Il volo dell’aquila: la domenica prima del martedì grasso si svolge ormai da anni un altro svolo, il Volo dell'Aquila in Piazza San Marco. L'evento inizia dalle 11.00 e vede protagonista un personaggio dello spettacolo o della società scendere dal campanile verso il palco dove seguono celebrazioni e sfilate in maschera.
Numeri del Campanile di San Marco
Visitatori: 10.000 visitatori al giorno.
Orari: Aperto tutti i giorni. Ottobre dalle 9.00 alle 19.00. Da novembre a marzo dalle 9.30 alle 15.45. Da aprile a giugno dalle 9.00 alle 19.00. Da luglio a settembre dalle 9.00 alle 21.00. Chiuso dal 7 al 3 gennaio.
Tariffe: € 8 adulti, € 4 minori di 18 anni.
Come raggiungere il Campanile di Piazza San Marco
Il Campanile di Piazza San Marco si raggiunge da Rialto in 5 minuti a piedi.
Da Rialto, dalla Stazione e da Piazzale Roma si può prendere la linea 1 con fermata Vallaresso o San Zaccaria. Oppure la linea 2 (più veloce) con fermata San Zaccaria.
Storia del Campanile di San Marco
Subito dopo la costruzione della prima fabbrica di San Marco del 828, sotto il dogado di Pietro Tribuno
(887 – 911), fu decisa la costruzione del Campanile di San Marco (888–912) al di sopra di alcune fondazioni di epoca romana. Queste ultime furono riconosciute dal famoso architetto e archeologo Giacomo Boni (1859è 1925) chiamato a sovrintendere i lavori di ricostruzione nel 1903.
Solo 250 anni dopo si decise di installare una nuova cella campanaria del Campanile (1173), progettata da Niccolò Barattiero (... – 1181), ingegnere che firmò anche la risoluzione del rebus dell'innalzamento delle colonne sulla Piazzetta (dovevano essere tre ma una s'inabissò durante lo scarico sul molo ed è forse tuttora sommersa nelle acque del Bacino) e il primo Ponte di Rialto, detto Ponte della Moneta.
Poco dopo fu la volta del Campanile che fu completato con l'aggiunta di un angelo in legno rivestito in rame dorato, opera dello scultore Piero Bon (1513-15), con funzioni di indicatore del vento (anemometro). E nel 1537 iniziarono i lavori - su progetto del Sansovino
- per realizzare alla base la Loggetta del Sansovino (1537-49), gioiello rinascimentale che fu successivamente ampliato con terrazza.
Il Campanile divenne presto un simbolo della Serenissima, come gli altri monumenti e forse di più, visto che da sempre i veneziani lo chiamano il parón de casa. Ma negli anni subì numerosi problemi per i fulmini che lo danneggiarono ripetutamente a partire dal 1388 fino al 1776, anno in cui al campanile fu apposto un parafulmine.
L'Ottocento vide il deterioramento dell'aspetto del campanile in cui si aprirono grandi crepe.
Il Campanile di San Marco infine crollò alle 9.47 del 14 luglio 1902, per un cedimento strutturale delle fondamenta, formate da migliaia di pali di legno infissi nel terreno lagunare. Il collasso miracolosamente non provocò vittime ma solo la distruzione della Loggia del Sansovino e di una porzione laterale della Libreria Marciana.
La ricostruzione fu stabilita immediatamente ma ogni ipotesi e proposta di un nuovo progetto fu subito stroncata dal motto popolare dov'era, com'era. Una frase che il sindaco Filippo Grimani (1850 – 1921), della famiglia patrizia dei Grimani, pronunciò durante la celebrazione della posa della prima pietra il 25 aprile 1903.
Alla ricostruzione partecipò anche il grande architetto e archeologo Giacomo Boni (1859 – 1925) il quale poté scoprire fondazioni di epoca romana allla base del campanile.
I lavori terminarono il 6 marzo 1912 e il 25 aprile dello stesso anno, nel giorno di San Marco, il Campanile fu inaugurato con una cerimonia nazionale. |