|
||
|
|
Mostra John Ruskin, le pietre di Venezia a Palazzo Ducale di VeneziaMostra John Ruskin, le pietre di Venezia in corso a Venezia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva. |
|||
(Foto: Ca’ d’Oro, 1845. Matita, acquerello, tempera su carta grigia, 476 x 330 mm. Ruskin Foundation (Ruskin Library, Lancaster University), Lancaster© Ruskin Foundation, Lancaster) Mostra John Ruskin, le pietre di Venezia - Palazzo Ducale, Piazza San Marco - Venezia Mostra in corso dal 10 marzo al 10 giugno 2018 A Palazzo Ducale apre una grande mostra su Ruskin; per la prima volta in Italia, un evento internazionale punta i riflettori su Ruskin-artista e sul suo rapporto con la città lagunare. Comunicato Stampa Cosa sarebbe il mito di Venezia senza John Ruskin, cantore della bellezza eterna della citt�, tanto pi� affascinante ed estrema perch� colta nella sua decadenza? Personaggio centrale nel panorama artistico internazionale del XIX secolo, scrittore, pittore e critico d�arte, l�inglese John Ruskin (1819-1900) ebbe un legame fortissimo con la citt� lagunare, alla quale dedic� la sua opera letteraria pi� nota, �Le pietre di Venezia�: uno studio della sua architettura, sondata e descritta nei particolari pi� minuti, e un inno alla bellezza, all�unicit� ma anche alla fragilit� di questa citt�. Ruskin, ammirato da Tolstoj e da Proust, capace di influenzare fortemente l�estetica del tempo con la sua interpretazione dell�arte e dell�architettura, torna ora a Venezia nei luoghi della sua ispirazione; torna a Palazzo Ducale, edificio emblematico che egli esplor� a lungo da angolazioni diverse: taccuini, acquarelli, rilievi architettonici, calchi in gesso, albumine, platinotipi. Ad ospitarlo � la sequenza di sale e loggiati tante volte raffigurati, ove la scenografia di Pier Luigi Pizzi d� risalto alle presenze architettoniche e scultoree della Venezia gotica e bizantina, medievale e anticlassica che egli tanto amava e che desiderava preservare dall�oblio. �[Venezia] giace ancora davanti ai nostri sguardi come era nel periodo finale della decadenza: un fantasma sulle sabbie del mare, cos� debole, cos� silenziosa, cos� spoglia di tutto all�infuori della sua bellezza, che qualche volta quando ammiriamo il languido riflesso nella laguna, ci chiediamo quasi fosse un miraggio quale sia la citt�, quale l�ombra. Vorrei tentare di tracciare le linee di questa immagine prima che vada perduta per sempre, e di raccogliere, per quanto mi sia possibile, il monito che proviene da ognuna delle onde che battono inesorabili, simili ai rintocchi della campana a morto, contro le pietre di Venezia�. - John Ruskin, The Stones of Venice, vol. I, ch. I, � 1 Voluta da Gabriella Belli quale tributo alla conoscenza e al mito di Venezia, la mostra � curata da Anna Ottani Cavina: prima presentazione a tutto campo, in Italia, dell�opera di un artista che �ha valicato ogni confine in nome di una visione interdisciplinare, praticata quando il termine ancora non c�era�. Pervaso da spirito religioso maturato nell�Inghilterra vittoriana, animato da una visione etica, che lo spinse ad agire sul piano sociale e politico con l�obiettivo utopico di una societ� organica e felice per tutti (tanto che Gandhi ne sar� incantato), strenuo oppositore del meccanicismo e del materialismo che vedeva diffondersi, Ruskin nel corso della sua vita opera e s�interroga sulle questioni sociali, sull�arte, sul paesaggio e sulla Natura; scrive di mineralogia e di botanica, cos� come di economia, architettura e restauro, preoccupato che le tecniche allora in uso finissero con il cancellare gli edifici medievali. La mostra fa una scelta e, non potendo dare conto della complessit� di Ruskin e del suo genio versatile in tanti e diversi campi, si focalizza sull�artista, articolandosi attorno a cento sue opere che ne documentano la vocazione a tradurre in immagini la realt�, fissando su migliaia di fogli, a penna e acquarello, il suo �instancabile tentativo di comprendere il mondo�. Si tratta eccezionalmente di prestiti tutti internazionali � un grande merito dell�esposizione - considerato che i musei italiani non custodiscono sui lavori. �Lo sguardo colorato di Ruskin � scrive Ottani Cavina � sar� una rivelazione per il pubblico italiano, poich� � lui il pi� grande acquarellista dell�et� vittoriana�. Monito per la salvezza di Venezia, la mostra vuole dunque essere anche una sfida a celebrare John Ruskin come grande e singolare pittore, al di l� del suo eclettismo e della sua stessa determinazione a privilegiare la parola scritta. La citt�, l�architettura, i grandi maestri veneziani di cui riproduce le opere reinterpretandole, la tensione a esplorare la natura, fra curiosit� e immaginazione, sono i leitmotiv di questo incontro con i lavori di Ruskin, che da critico si batt� per la modernit� riconoscendo, in particolare, la forza rivoluzionaria della pittura di Turner, difeso contro i detrattori in vari scritti e nell�opera in pi� volumi �Modern Painters�. Un incontro fondamentale quello avvenuto, in giovane et�, con un maturo Turner al quale, secondo Ruskin, �la natura ha dato un occhio particolare e un�immaginazione selvaggiamente bella�: tanto che del �pittore della luce� saranno in mostra alcune straordinarie raffigurazioni della citt� lagunare, come �Venezia, Punta della Dogana e Santa Maria della Salute� prestato dalla National Gallery di Washington e �Venezia, cerimonia dello Sposalizio del mare� dalla Tate di Londra. La pittura di Ruskin non punta in realt� al sublime come quella di Turner, n� all�astrazione tutto colore e luce: � descrittiva, analitica, finalizzata a immortalare la realt�; eppure nello studio del dato naturale o nella ossessiva resa dei particolari architettonici c�� assoluta visionariet�, convinto - proprio dai quadri del �suo� Turner - che il vero artista sia un veggente, un profeta o, addirittura, uno �scriba di Dio�, capace cio� di cogliere e rappresentare la verit� divina contenuta nella realt� naturale. Oltre al viaggio in Italia e alla fascinazione per la natura - con una serie di acquarelli che privilegiano il tema della montagna e i paesaggi della penisola - il cuore dell�esposizione � comunque il rapporto dell�artista con Venezia. Questo legame, coltivato nell�arco di una vita, a partire dal primo incontro a sedici anni, e alimentato in undici viaggi tra il 1835 e il 1888, � esplicitato sotto diversi punti di vista � Studi di nuvole, Tramonti, Pleniluni, Scorci della laguna, Studi dai grandi pittori veneziani: Carpaccio, Veronese, Tintoretto � ma verte essenzialmente sul tema cruciale della �na- tura del gotico�, con la sua riscoperta e celebrazione: il momento pi� alto dell�arte e dell�architettura non solo dal punto di vista estetico ma anche morale. Il testo di riferimento � il magnifico libro �The Stones of Venice� (1851-1853, 3 volumi), al quale si aggiungono le scenografiche tavole in folio degli �Examples of the Architecture of Venice�, pubblicate negli stessi anni, e �St. Mark�s Rest�, nato come revisione de Le pietre di Venezia, dopo che egli aveva assistito alla demolizione di parti importanti della Basilica di San Marco, e divenuto una guida della citt� �per i pochi viaggiatori che ancora hanno a cuore i suoi monumenti�. Infine, ad accompagnare in questo affascinante viaggio, c�� anche una selezione dei �Ve- netian Notebooks� (taccuini di schizzi, misurazioni, piante, spaccati e fittissimi appunti), quindi manoscritti di Ruskin per The Stones of Venice (frammenti di carta azzurra mai prima esposti e conservati alla Morgan Library di New York), alcune prime edizioni a stam- pa, dagherrotipi, foto storiche e dipinti emblematici dei grandi pittori del Cinquecento ve- neziano a confronto con gli studi che il critico inglese aveva tratto da essi. La Venezia di Ruskin � paradigma, scoperta, ossessione; citt� per lui da amare per l�assoluta bellezza e da odiare per il suo decadimento, in uno stringente rapporto tra architettura e societ� civile; Venezia da cantare e da salvare: Ruskin �Direttore di co- scienze�, come lo defin� Proust nel necrologio pubblicato a pochi giorni dalla sua morte (avvenuta il 27 gennaio 1900), lancia un monito ancora attuale. Orari: dal 1° aprile al 31 ottobre dalle 8.30 alle 19.00. Dal 1° novembre al 31 marzo dalle 8.30 alle 17.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Biglietti: intero € 13 , ridotto € 10 (da 6 a 14 anni, studenti dai 15 ai 25 anni). Gratuito per bambini fino a 5 anni, portatori di handicap con accompagnatore. Informazioni e prenotazioni: dall’Italia 848082000; dall'estero +39 04142730892 Telefono: +39.041.2715911 Sito web: Museo di Palazzo Ducale |
|||