Ponte dei Sospiri - Sestiere di San Marco, Venezia
Il Ponte dei Sospiri si trova nel Sestiere di San Marco e unisce Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove. Certamente è uno dei luoghi più celebri di Venezia. Si trova a San Marco e si può ammirare dal Ponte della Paglia, che si trova tra Piazza San Marco e Riva degli Schiavoni, o anche dal Ponte della Canonica che si trova vicino a Campo.
Si può percorrere internamente nei due versi accedendo a Palazzo Ducale. Il percorso museale passa infatti verso le Prigioni Nuove prima e verso il piano nobile di Palazzo Ducale poi.
Il Ponte tuttavia deve il suo nome all'epoca romantica, quando le prigioni erano ancora in uso prima con i Francesi e poi con gli Austriaci, e gli fu dato dai viaggiatori ispirati dalle storie della Serenissima che riguardavano carcerati, ormai famosissimi, come Giacomo Casanova.
Architettura del Ponte dei Sospiri
Il Ponte dei Sospiri, fu realizzato tra il 1600 e il 1603 su progetto dell'architetto Antonio Contin (1566–1600) nipote di Antonio da Ponte (1512–1597), il progettista del Ponte di Rialto. Il materiale usato è il calcare microcristallino bianco della Pietra d'Istria; questa roccia, presenta una grande resistenza alla corrosione salina, e fu cavata dai veneziani a partire dal XIII secolo, in seguito alla conquista e urbanizzazione delle coste dell'Istria (cave di Orsera, Rovigno, Parenzo e Pola).
Il ponte è in stile barocco, con una struttura pensile e chiusa che elimina ogni rischio di fuga del prigioniero, e riporta al centro lo stemma del doge Marino Gimani (1595�1605) sotto cui fu decisa la costruzione. Ai lati si aprono due finestre quadrangolari con fitta tramatura in pietra che poco lascia e lasciava scorgere di Venezia al condannato che si dirigeva verso la detenzione. Le due aperture si replicano cieche esternamente. Tra le finestre aperte o cieche si trovano delle lesene doriche con fusto suddiviso. Inferiormente l'arco unico e pensile porta mascheroni lungo tutto la volta sui cui lati sono adagiati due figure antropomorfe.
Superiormente il ponte presenta un arco a sesto ribassato, meno articolato per la decorazione rispetto alla parte inferiore, dentro al quale trova posto la statua della giustizia affiancata da 2 leoni posta su basamento in bassorilievo e dentro due semplici lesene.
Nelle vele dell'arco spiccano due mezze lunette in altorilievo. Al di sopra svettano tre basamenti - stranamente orfani di gruppo statuario - intermezzati da un profilo marmoreo curvilineo tipico del barocco.
Il ponte internamente è diviso in due corridoi che lo mettono in comunicazione con la Sala della Quarantia e con le Sale dell'Avogaria e col Parlatorio. C'è anche una scala interna che collega di sotto ai Pozzi, le prime prigioni, e superiormente ai Piombi, le seconde prigioni della città.
Storia del Ponte dei Sospiri
La delibera del Governo della Repubblica che decise la costruzione delle Prigioni Nuove risale al 1589; si era reso necessario infatti liberare Palazzo Ducale sia dai vecchi Pozzi sia dai Piombi, che offrivano entrambi condizioni di vita tremende per i carcerati. Il nuovo carcere avrebbe dovuto rimediare anche se presto ci si rese conto che le celle interne presentavano lo stesso disagio. Le Prigioni Nuove sono il primo carcere in Europa con edificio autonomo (come i moderni penitenziari). Le Prigioni Nuova comunque non portarono alla chiusura dei vecchi Piombi tanto che Casanova, 150 anni dopo, sarà incarcerato nei Piombi e non nelle Prigioni Nuove.
Poiché Palazzo Ducale svolgeva anche funzioni di Tribunale Supremo attraverso il Consiglio dei X, I Tre Capi, I Tre Inquisitori, la Quarantia, e anche di Procura attraverso le Sale dell'Avogaria, un ponte avrebbe reso molto più comodo l'accesso sia verso le Prigioni Nove sia verso le Sale della Giustizia da parte dei carcerati, dei magistrati e degli avvocati.
Si decise quindi la costruzione del Ponte dei Sospiri, realizzato tra il 1600 e il 1603, su progetto dell'architetto Antonio Contin (1566–1600) nipote di Antonio da Ponte (1512�1597), il progettista del Ponte di Rialto. Al tempo il doge era Marino Grimani (1595è 1605).
La fuga di Casanova dai Piombi di Palazzo Ducale di Venezia
Giacomo Casanova (1725–1798), letterato e antonomasia del seduttore libertino, fu incarcerato dalla Serenissima nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 1755 per reati connessi al disprezzo dell religione, al libertinaggio e al raggiro di alcuni membri della classe patrizia. A questi capi d'imputazione si aggiungeva l'appartenenza alla massoneria facendo di Casanova un individuo pericoloso per la società veneziana.
Casanova tuttavia, contrariamente a quanto si è tentati a credere, non fu incarcerato nelle Prigioni Nove ma nei vecchi Piombi, ossia nel sottotetto di Palazzo Ducale.
Vai alla fuga di Casanova dai Piombi di Palazzo Ducale di Venezia
Il nome dei Ponte dei Sospiri
In epoca barocca, quando fu terminato, il ponte non aveva assunto un nome. L'appellativo di Ponte dei Sospiri si
affermò solo nell'Ottocento, quando Venezia era già saldamente inserita nell'itinerario di formazione culturale dei giovani ricchi del Nord Europa, in epoca romantica e ormai dopo la fine della Serenissima (1797). La diceria popolare volle che fosse stato il poeta Lord Byron - che in laguna soggiornò per 3 anni a Palazzo Mocenigo Il Nero sul Canal Grande (1816-19) - a dare al ponte il famoso appellativo pensando appunto all'ultimo sospiro del carcerato condotto verso le prigioni dopo aver ascoltato la sentenza di condanna del processo da parte del Consiglio dei X a Palazzo Ducale.
La storia - anche se risulta inverosimile - mette in risalto le pessime condizioni sopportate dai carcerati durante la prigionia e, allo stesso tempo, esalta il fascino che Venezia è capace di esercitare su ogni persona che la viva.
La vista del carcerato passando il Ponte dei Sospiri - (Foto di InVeniceToday) |