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Mostra Re-Stor(y)ing Oceania alla Ocean Space di Venezia

La Mostra Re-Stor(y)ing Oceania in corso alla Ocean Space di Venezia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.

Mostra Re-Stor(y)ing Oceania Venezia
Re-Stor(y)ing Oceania - Ocean Space - Chiesa di San Lorenzo, Castello 5069 - Venezia

(Foto: Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo, Foto: gerdastudio)

Mostra in corso dal 23 marzo al 13 ottobre 2024

L'Ocean Space della Chiesa di San Lorenzo inaugura una mostra con le due ultime commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Il progetto espositivo è a cura dell'artista di Bougainville Taloi Havini.

Comunicato stampa della mostra Re-Stor(y)ing Oceania

TBA21-Academy annuncia Re-Stor(y)ing Oceania, la nuova mostra con le due ultime commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Il progetto espositivoè a cura dell'artista di Bougainville Taloi Havini.

La mostra Re-Stor(y)ing Oceania, che aprir� a Ocean Space nella primavera del 2024 in concomitanza con la 60� Biennale d'Arte Internazionale,è commissionata da TBA21�Academy e Artspace, Sydney, edè prodotta in collaborazione con OGR Torino, hub di innovazione e arte.

Havini torna a Ocean Space dopo l'esposizione personale del 2021. Accostando performance, scultura, poesia e movimento, la visione curatoriale di Haviniè guidata da un metodo ancestrale di chiamata e risposta, che l'artista impiega come mezzo per ricercare solidariet� e affinit� in tempi di incertezza, in cui vere e proprie minacce alla vita ci impongono di rallentare i ritmi, opporsi all'estrazione e avere riverenza per la vita degli Oceani. La mostra, che sar� inaugurata a Ocean Space a Venezia nella primavera del 2024, sar� concomitante alla 60� Biennale Internazionale d'Arte.

Le isole del Pacifico sono tra le regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico. I capi e le comunit� indigene hanno promosso per decenni la richiesta di indagini più estese e una maggiore consapevolezza delle crisi che ne derivano. Havini collabora a stretto contatto con un comitato curatoriale con il quale promuove programmi pubblici incentrati sulle prospettive indigene di tutta l'Oceania, l'Australia e l'Asia-Pacifico e le loro diaspore. Questi incontri creeranno uno spazio di scambi e conversazioni, compresi tre giorni di performance dal vivo durante la settimana del vernissage della Biennale di Venezia (16-20 aprile 2024), e rimarranno accessibili online, creando un nuovo archivio di storie e contributi di artisti, curatori, scrittori, capi di comunit�, poeti, musicisti, navigatori, marinai, pescatori e studiosi delle Prime Nazioni, andando ad ampliare le attuali conoscenze sui nostri Oceani. Per le nuove commissioni, Havini ha invitato l'artista Latai Taumoepeau che utilizza faiva (arte

performativa) fondata sulle filosofie tongane di va (spazio) e ta (tempo) relazionali. Incentrate sul corpo, faiva incrocia pratiche temporali antiche e quotidiane per rendere visibile l'impatto della crisi climatica sul Pacifico. Nelle parole dell'artista stessa, "pi� sono anziana, più la mia operaè contemporanea".

L'importanza del canto per documentare poeticamente le storie e condividere valori e conoscenze nella terra natia di Taumoepeau (Tonga), sar� testimoniata attraverso una nuova opera corale il cui tema verter� sulla resistenza all'estrazione in alto mare. L'opera appena commissionata, Deep Communion sung in minor (archipelaGO, THIS IS NOT A DRILL), coinvolger� il pubblico nel dare voce agli abitanti delle isole del Pacifico su questa tematica.
Le macchine scultoree e interattive installate negli spazi di Ocean Space offriranno al pubblico l'opportunit� di partecipare a Deep Communion sung in minor (archipelaGO THIS IS NOT A DRILL) di Taumoepeau sia attivando l'installazione (atto che innescher� parte della partitura musicale) sia accomodandosi nell'arena circostante per assistere alle squadre sportive locali in performance con l�opera.

In relazione alla nuova commissione personale di Taumoepeau, sar� allestito uno spazio progettuale dal vivo immaginato in collaborazione con l'architetta wahine Elisapeta Heta, leader e promotrice del cambiamento Maori, Samoano e Tokelauano, la cui opera offre prospettive Maori e Pasifika sull'importanza del luogo da progettare e dell'identit� culturale. Hetaè membro degli iwi Ngati Wai e Waikato Tainui con eredit� samoane e tokelauane. La risposta di Heta a questa mostraè la presentazione di una nuova installazione multisensoriale, The Body of Wainuiatea, una rappresentazione del rituale e della cerimonia guidata dal concetto Maori di tikanga,
dalle terre ancestrali di Aotearoa in Nuova Zelanda dell'artista e da quelle di Te Moana-nui-a-kiwa. Tikanga deriva dalla parola Maori "tika", che significa "giusto" o "corretto", quindi agire secondo tikanga significa comportarsi in modo culturalmente corretto o appropriato. Progettato per lo scambio e la collaborazione, questo spazio accogliente cercher� di utilizzare antichi modi di conoscenza e relazione attraverso la storia e il waiata (canto) per ripristinare una maggiore consapevolezza delle connessioni atua (gli d�i) al nostro Oceano, ristabilendo il tapu (sacro) all'interno delle attuali campagne ambientali e scientifiche volte a proteggere la vita dei più grandi corpi d�acqua del pianeta. Tra i collaboratori si annovereranno il dottor Albert Refiti, Hiramarie Moewaka e Rhonda Tibble.

In tutto il Pacifico viè un modo particolare di accogliere gli ospiti attraverso la narrazione. The Body of Wainuiatea, di Heta, fornir� uno spazio sicuro e accogliente per ristabilire una rete solidale di artisti/e, curatori/trici, scrittori/e, capi/e di comunit�, poeti/esse, musicisti/e, navigatori/trici, marinai/e, pescatori/trici, studiosi/e, scienziati/e, avvocati/e e comunit�. In occasione dell'inaugurazione e nel corso del 2024 questo spazio vedr� la programmazione di una serie di conversazioni, performance e azioni con il contributo di professionisti/e multidisciplinari. Ulteriori dettagli sul programma saranno resi noti a inizio 2024. L

a curatrice Taloi Havini ha dichiarato: "Stiamo inviando un S=O=S. Siamo in uno stato di emergenza. Gli Oceani del pianeta sono seriamente in pericolo. I nostri canti oceanici ci insegnano a mantenere e rispettare tutti i corpi d�acqua come spazi sacri. Guardiamo all'abisso profondo dell'Oceano come a un luogo del divenire, dove la vita ha avuto inizio e dove i sedimenti della vita rinascono. Queste nuove commissioni di Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta rendono omaggio all'Oceano e alla pelle dei fondali marini che si trova sotto le sue acque. Attingendo a valori e protocolli indigeni, queste opere invitano a unirsi a loro nella solidariet� verso i nostri Oceani".

Markus Reymann, Co-direttore di TBA21, ha dichiarato: "Siamo entusiasti di poter realizzare assieme ai nostri partner questa mostra a Ocean Space, a cura di Taloi Havini e con le nuove opere commissionate a Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Questo progetto esprime l'impegno storico e profondo di TBA21-Academy per l�Oceania e il nostro costante impegno critico verso l'estrazione in alto mare. Per la prima volta saremo in grado di rendere visibili, nell'ambito di una mostra e del suo programma, la nostra pratica di commissioni e il nostro impegno nella ricerca transdisciplinare, nonch� il lavoro politico in corso presso l'autorit� internazionale dei fondali marini (ndr. ISA-International Sea Bed Authority)".

La mostra sar� affiancata da Climate Crisis and Cultural Loss (2021-2024), un'indagine di ricerca triennale guidata dalla professoressa Ute Meta Bauer e ospitata dalla School of Art, Design and Media della Nanyang Technological University di Singapore. L'indagineè una risposta al ciclo inaugurale del programma di borse di studio The Current di TBA21-Academy, dal 2015 al 2018, nell'ambito del quale Bauerè stata capo spedizione insieme agli ex borsisti e attuali collaboratori di ricerca l'artista Nabil Ahmed, l'antropologa sociale Guigone Camus, l'artista Kristy H.A. Kang, lo studioso di diritto Herv� Raimana Lallemant-Moe, gli artisti Armin Linke e Lisa Rave, affiancati da altri ricercatori/trici. Rivisitando le connessioni e le conversazioni avviate durante i precedenti viaggi in Papua Nuova Guinea, Polinesia Francese e alle Figi Climate Crisis and Cultural Loss esplora ulteriormente le reti degli arcipelaghi dell'Alleanza dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, da Singapore nell'Arcipelago Riau a Vanuatu nell'Oceano Pacifico meridionale.

Il progettoè sostenuto dal Ministero dell'Istruzione di Singapore, nell'ambito del finanziamento Academic Research Fund Tier 2.

Taloi Havini (trib� Nakas, popolo Hak�)è nata ad Arawa, nella Regione Autonoma di Bougainville, e vive a Brisbane, in Australia. La sua pratica di ricercaè ispirata ai legami matrilineari con la terra e le comunit� di Bougainville e si manifesta in opere realizzate con mezzi diversi, tra cui fotografia, audio-video, scultura, installazione immersiva e stampa.
Cura e collabora a piattaforme multi-artistiche utilizzando archivi, lavorando con le comunit� e sviluppando commissioni a livello locale e internazionale. Conoscenza - produzione, trasmissione, eredit�, mappatura e rappresentazione - sono temi centrali dell�opera di Havini, che l'artista indaga in relazione alla terra, all'architettura e al luogo.

Latai Taumoepeau (nata nel 1972 a Gadigal Ngura, Sydney, Australia) realizza opere performative. La sua faiva (pratica incentrata sul corpo) proviene dalle sue terre d'origine, il Regno Insulare di Tonga e il suo luogo di nascita, la Nazione Eora. Ha replicato, esercitato e dis-imparato la danza, in molteplici istituzioni di apprendimento, a partire dal suo villaggio, dalla sala di una chiesa di periferia, dal club e dall'universit�. La sua faiva (arte performativa)è incentrata sulle filosofie tongane del va relazionale (spazio e tempo), edè contaminata da pratiche temporali antiche e quotidiane per rendere visibile l'impatto della crisi climatica sul Pacifico. Latai guida movimenti e azioni ambientali urgenti per sostenere la trasformazione in Oceania. l'artistaè impegnata nel panorama socio-politico australiano con particolare attenzione verso razza, classe e politica del corpo femminile, nell'intento di portare la voce di comunit� invisibili in primo piano senza frangipani. Latai ha presentato ed esposto oltre i confini, i paesi e le coste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, e includono anche delle pubblicazioni scritte. Latai ha ricevuto il Creative Australia Emerging and Experimental Arts Award 2023, dopo aver vinto il premio ANTI Festival Live Art 2022 in Finlandia.è stata premiata con le borse di studio Sidney Myer Creative Fellowship 2021 e Australia Council of the Arts Fellowship nella categoria Emerging and Experimental Arts. Nel 2019 ha ricevuto il premio Excellence in Performance Design Award di Prague Quadrennial. In un prossimo futuro Latai torner� alla casa natale e continuer� l'ultima faiva del viaggio nei mari profondi e della navigazione celeste prima di diventare antenata.

Elisapeta Hinemoa Heta (Ngatiwai, Ngapuhi, Waikato Tainui, Samoan, Tokelauan)è un'artista multidisciplinare, designer e madre, vive e lavora a Tamaki Makaurau Auckland, Aotearoa Nuova Zelanda. Nella sua carriera Elisapeta ha spaziato dall'architettura all'arte, dalla scrittura al cinema e alla performance, dall'insegnamento alla ricerca, dando vita a un ricco arazzo di opere e progetti collaborativi incentrati su matauranga (conoscenza e modi di conoscere) e tikanga (protocolli e cerimonie) indigeni. Attraverso la pratica multidisciplinare, Elisapeta cerca di creare esperienze che rendano visibili le nostre storie, molte delle quali nascoste o erose, con particolare attenzione alla narrazione indigena e wahine (di donne). Grazie alla sua pratica artistica e in collaborazione con il fotografo John Miller (Ngapuhi), Elisapeta ha realizzato la mostra Pouwatu: Active Presence per la 22� Biennale di Sydney: NIRIN 2020, per poi allestirla alla Objectspace Gallery di Tamaki Makaurau (marzo - maggio 2021). In Pouwatu: Active Presence l'artista ha lavorato con le qualità spaziali e le potenzialità della wharenui (consueta casa di riunione) per inserire l'esperienza dello spettacolo in un contesto fondamentalmente maori, sia spirituale che fisico. In occasione di altre mostre significative ha presentato l'opera �He Wai: A Song?� un paesaggio sonoro di Elisapeta Heta e Lynda Simmons, creato per la Biennale Architettura di Venezia del 2016. Dal 2015 Elisapeta lavora presso lo studio di architettura Jasmax, doveè direttrice e Kaihautu Whaihanga e si occupa di diversi progetti urbani e culturali. Ha co-fondato e dirige il gruppo Waka Maia, un collettivo di progettazione maori che lavora facilitando solidi processi di coinvolgimento e mirando ad una progettazione incisiva per e con gli iwi maori in tutta Aotearoa. Negli ultimi anni ha collaborato al Padiglione della Nuova Zelanda all'Expo 2020, al Nga Puna o Waiorea Western Springs College e al City Rail Link. Grazie ai contributi all'architettura, l'artistaè stata recentemente pubblicata in 100 Women Architects in Practice (2023), di Harris, Parrinder e Ravenscroft ed ha partecipato al VII episodio di The Drawing Board , una serie televisiva maori condotta da Derek Kawiri sull'architettura e gli architetti/e maori moderni in Aotearoa Nuova Zelanda.

Informazioni utili per la visita

Orari: da mercoledì a domenica dalle 11.00 alle 18.00.
Biglietti: ingresso libero.
Sito web: Ocean Space



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