Mostra in corso dal 21 aprile al 23 ottobre 2022
Al Museo Ca' Pesaro di Venezia apre una personale a personale con dodici opere realizzate nel corso degli ultimi due anni che si ispira ai lavori di alcuni dei grandi artisti veneziani per riflettere sulla perdita della patria e sulla condizione dell’esilio.
Comunicato stampa della Mostra Raqib Shaw. Palazzo della memoria
Ca� Pesaro, in collaborazione con White Cube, presenta la personale con
dodici opere realizzate nel corso degli ultimi due anni che si ispira ai lavori
di alcuni dei grandi artisti veneziani per riflettere sulla perdita della patria
e sulla condizione dell�esilio.
Shaw, che � cresciuto in Kashmir e vive attualmente a Londra, crea dipinti
estremamente elaborati e minuziosamente dettagliati che rappresentano
mondi paralleli e visionari pervasi da un significato profondamente
personale e psicologico. Spesso monumentali nelle dimensioni, le opere
uniscono influenze ibride, facendo confluire tempo e spazio per
attraversare paesaggi, stagioni, miti ed epoche.
Nella sua nuova serie di lavori, Shaw trasfigura il proprio giardino a sud di
Londra in uno sfondo verdeggiante per l�ormai perduto mondo del
Kashmir e per il paradiso immaginario di un paesaggio infantile venato
dalla malinconia dell�esilio. La pittura del Rinascimento italiano presta la
cornice narrativa, in particolare i dipinti veneziani di Tintoretto, tra cui
Santa Maria Egiziaca (1582�87) della Scuola Grande di San Rocco e la
Presentazione della Vergine al Tempio (1551�56) della chiesa della
Madonna dell�Orto, oltre all�iconico La Tempesta (1506�08) di Giorgione
delle Gallerie dell�Accademia.
Come in molte sue opere, in Shrinking Lease of the Summer of 2020 (2020�
22) l�artista � il solitario protagonista di un�immaginaria scena fantastica.
Seduto insieme all�amato cane Mr C in riva a un torrente impetuoso, in una
vegetazione lussureggiante con alberi in fiore e la moderna skyline
londinese sullo sfondo, diventa un�immagine di contemplazione e
tranquillit�. Il dipinto forma un dittico insieme a Final Autumn of the Lost Homecoming (2020�22), un�immagine similmente mistica composta da miriadi di volti e figure. In
Agony in the Garden II (2020�21), l�artista coglie fiori presso uno stagno di ninfee, mentre una
seconda figura in abiti contemporanei ma con la testa da coniglio raccoglie boccioli da un albero
che sta sanguinando, mentre una pozza rossa si forma nell�erba sottostante. Azalee, rododendri,
pini, salici, ciliegi in fiore, rocce, corsi d�acqua e un laghetto di carpe creano un rifugio isolato, una
tela naturale che funge da ispirazione per il vivido mondo mitologico evocato da Shaw. Partendo da
disegni dettagliati, Shaw usa pennarelli acrilici e vernice a smalto per creare decorazioni di linee in
rilievo e argini sulla superficie del dipinto, all�interno dei quali mischia la pittura con un aculeo di
porcospino per ottenere un elaborato e brillante effetto tattile.
La nozione di dipinto come aide-m�moire ritorna nella monumentale opera dell�artista The
Retrospective 2002�2022 (2015�22), che si ispira al dipinto del 1757 di Giovanni Paolo Pannini
Galleria di vedute di Roma moderna. The Departure (2021�22) ci mostra Shaw mentre medita di
lasciare il Kashmir, attingendo dalla struttura scenica della Presentazione della Vergine al Tempio
(1551�56) di Tintoretto ma portando la narrazione nelle colline dell�Himalaya. Similmente, La
tempesta (1506�08) di Giorgione informa il dipinto omonimo di Shaw, con riferimenti visivi
altrettanto ambigui. In Ode to the country without a post office (2019�20) ogni senso di idillio
paesaggistico � definitivamente sconfitto, con Shaw che siede in un porticato riccamente
piastrellato mentre guerra e distruzione accendono di viola intenso il cielo alle sue spalle.
�I dipinti di Raqib Shaw fanno viaggiare l�osservatore tra le meraviglie naturali del Kashmir e i mondi
probabilmente pi� prosaici di South London. Ma � qui che l�artista ha realizzato un proprio paradiso
di memorie, con vista su lontani palazzi cittadini e grattacieli simili a cattedrali. Eseguiti con un senso
del disegno e del colore meticolosamente dettagliato e straordinariamente misurato, ogni dipinto �
pensato per stupire e richiede tempo per scoprire sempre nuovi dettagli con ogni nuovo sguardo�.
Sir Norman Rosenthal
Raqib Shaw � nato a Calcutta, India, nel 1974; vive e lavora a Londra. Mostre personali: Scottish National
Gallery of Modern Art, Edimburgo (2018); Dhaka Art Summit (2018); The Whitworth, Manchester, GB
(2017); Rudolfinium, Praga (2013); Manchester Art Gallery, GB (2013); Kunsthalle Wien, Vienna (2009);
The Metropolitan Museum of Art, New York (2008); Museum of Contemporary Art, Miami (2006); Tate
Britain, Londra (2006). Tra le mostre collettive: Compton Verney, Warwickshire, GB (2020); Turner Contemporary, Margate, GB (2018); Leopold Museum, Vienna (2018); Woodone Museum of Art, Hiroshima, Giap pone (2017); Museum of Contemporary Art Denver, USA (2015); Royal Academy of Arts, Londra (2012); 7
a Asia Pacific Triennale, Queensland, Australia (2012); 1a
Biennale di Kiev (2012); Suntory Museum of Art, Osaka, Giappone (2010); 17a
Biennale di Sydney (2010); 6a
Biennale di Gwangju, Corea del Sud (2006); National Gallery, Londra (2006); Biennale di Praga (2005).
Sir Norman Rosenthal � un curatore indipendente e uno storico dell�arte. � stato Exhibitions Secretary della
Royal Academy of Arts di Londra tra il 1977 e il 2008.
Informazioni utili per la visita
Orari:
dalle 10.00 alle 17.00. La biglietteria chiude 30 minuti
prima. Chiuso il lunedì.
Biglietti: intero €
14, ridotto € 11,50, ridotto scuole € 4. Sono previste gratuità
per residenti del Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di
handicap con accompagnatore; guide autorizzate della Provincia di Venezia;
interpreti turistici che accompagnino gruppi; docenti accompagnatori di
gruppi scolastici fino ad un massimo di 2 per gruppo; accompagnatori (max.
1) di gruppi di adulti; partner ordinari MUVE; possessori di MUVE Friend
Card; membri ICOM; titolari AMACI Card.
Informazioni e prenotazioni:
dall’Italia 848082000; dall'estero +39 04142730892
Sito web: Museo Ca' Pesaro |