Padiglione Spagna della 58° Biennale d'Arte - Giardini della Biennale, Castello - Venezia
Mostra in corso dal 11 maggio al 24 novembre
2019
La 58° Biennale d'Arte aprirà al pubblico l'11 maggio 2019. Ma a partire
da pochi giorni prima dell'apertura vi saranno le varie vernici ed eventi collaterali che sempre animano
improvvisamente la vita artistica veneziana. Il titolo dell'edizione 58 della Biennale d'Arte è May You Live In Interesting Times ossia "Possa tu vivere tempi interessanti".
Gli artisti invitati a esporre alla 58° Biennale d'Arte di venezia sono 79, con una prevalenza femminile. Tra loro i 2 italiani Ludovica Carbotta e Lara Favaretto. La prima realizzerà un'opera site specific a Forte Marghera, all'interno dell'edificio noto come Polveriera austriaca.
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Padiglione Spagna alla 58° Biennale D'Arte di Venezia
Titolo della mostra al Padiglione Spagna sarà Perforated by Itziar Okariz and Sergio Prego.
Espositori: Itziar Okariz, Sergio Prego.
Curatore:Peio Aguirre.
Commissario: AECID Agencia Espanola de Cooperacion Internacional Para El Desarrollo. Ministerio de Asuntos Exteriores, Union Europea y Cooperacion.
Sede: Giardini e della Biennale
Comunicato Stampa del Padiglione Spagna della 58° Biennale di Venezia
In questa 58� edizione, intitola May you live in interesting times e curata da Ralph Rugoff, la
curatela del nostro padiglioneè affidata a Peio Aguirre. Perforato daè progetto concepito
appositamente per l'area di Venezia e scelto da un comitato presieduto dal direttore del Museo
Nacional Centro de Arte Reina Sof�a, con l'approvazione della Direzione dei Rapporti Culturali e
Scientifici dell'AECID e dell'Acci�n Cultural Espa�ola (AC/E)è si compone delle opere degli artisti
baschi Itziar Okariz e Sergio Prego.
Infine, sottolineamo che, comeè consuetudine dal 2005, questo progetto siè avvalso della
preziosa coorganizzazione dell'Acci�n Cultural Espa�ola (AC/E).
PERFORATO DA ITZIAR OKARIZ E SERGIO PREGOè il progetto curato da Peio Aguirre che vede
protagonisti gli artisti Itziar Okariz e Sergio Prego, e che rappresenta il Padiglione della Spagna
alla 58. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Una mostra che propone una
perforazione, in senso metaforico e letterale, attraverso la performance, il suono, l'immagine, la
scultura e l'architettura.
Il progetto di Sergio Prego occuper� il giardino retrostante il Padiglione spagnolo con un insieme
scultoreo in armonia con il paesaggio veneziano e la sua vegetazione, mentre il lavoro di Itziar
Okariz sar� ubicato all'interno, dando vita alla più grande installazione di suono e performance
mai realizzata nel Padiglione della Spagna. Inoltre, durante i giorni di apertura, l'artista terrà una
serie di performance.
Il principale gesto e tratto di PERFORATO DA consiste nell'aprire, espandere lo spazio attraverso
un'occupazione cheè in realt� il suo opposto, una non occupazione o uno svuotamento. Ogni
corpo all'interno di uno spazio vuoto genera una tensione con il luogo in cuiè inserito, perch� il
volume circostante dell'architettura ci restituisce solo una minima materialità del corpo. La
caratteristica principale dell'architettura di Itziar Okariz e Sergio Prego sta nella persistenza
indissolubile della relazione corpo-spazio, che si traduce in un lavoro austero e potente,
complesso nella sua semplicit�.
Susan Sontag ha scritto nel suo saggio �l'estetica del silenzio� che "il silenzio non esiste solo in
un mondo popolato da parole e altri suoni, ogni silenzio compiuto gode anche della propria
identit� basata su un arco di tempo perforato dal suono". Il titolo del progetto di Aguirre parte
dal significato della parola perforare, che significa bucare parzialmente qualcosa, una cosa,
un'immagine o uno spazio, attraversandolo ma lasciando intravedere ci� che era in primo luogo.
Lo spazio, sia all'interno che all'esterno del Padiglione, sar� perforato da performance, suono,
immagine, scultura e architettura di Okariz e Prego.
L'arte di Itziar Okarizè caratterizzata da azioni che mettono in discussione le regole sul linguaggio
e sulla produzione dei segni che ci definiscono come soggetti, avvicinandosi allo spazio privato
e pubblico da una prospettiva femminista.
In The Statues (2018-2019), l'artista presenta conversazioni a voci basse e confronti/scontri che
tiene con figure e oggetti d'arte. Nell'atto di confrontarsi direttamente con oggetti inanimati,
questi sono dotati di anima, respiro e soggettività. Il contenuto delle conversazioni e lo stazionare
prolungato davanti agli oggettiè il risultato di una relazione forte, soggettiva e difficile da
comunicare; sfida il buon senso e favorisce l'introspezione e il modo personale e intimo in cui ci
relazioniamo con gli oggetti e con l'arte. Questi incontri faccia a faccia si svolgono nello spazio
pubblico dei musei. Le immagini e i testi, tuttavia, non riflettono esplicitamente ci� cheè accaduto, suggeriscono piuttosto una riflessione sulla documentazione e sulla sua
manifestazione.
Questa dissociazione tra suono, immagine e testo approfondisce il movimento tra il soggetto del
linguaggio e la sua presenza corporea. L'azione funziona come una narrazione frammentata
basata su ci� che viene omesso, non visto e non ascoltato. Questi confronti con gli oggetti, che
si svolgeranno durante la Biennale, mostreranno il cambiamento dell'opera, dando così allo
spettatore l'impressione di affrontare qualcosa di vivo, in corso e non finito. Per dar seguito a
queste conversazioni Itziar Okariz utilizzer� una statua di Jorge Oteiza del 1948 e un pezzo
contemporaneo dell'artista peruviano Armando Andrade-Tudela. Scelta, questa, che sottolinea
l'importanza che l'artista rivolge all'esplorazione del carattere ontologico degli oggetti e
all'antropomorfismo delle forme nell'arte.
In Oceanic Breathing (2018-2019), lo spazio fisico dell'esposizione e il pubblico diventano una
scatola di suoni e risonanza. L'artista e un�altra performer eseguono una serie di esercizi di
respirazione a intervalli di fronte a un microfono che propaga il suono del respiro attraverso lo
spazio circostante.
La performance, insieme ad altre azioni, fa parte di un programma che avr�
luogo durante i giorni della pre-apertura. Insieme a questi lavori, sar� presentato un video inedito
della serie To Pee in Public and Private Spaces (2001-2006), - basato sull'elaborazione di un
immaginario femminista e queer - che si interroga sull'uso delle convenzioni di genere e la
performance della mascolinit�, mettendo in discussione il regime normativo, l'uso dello spazio
pubblico e privato, ci� cheè permesso e ci� che non lo �.
Sergio Prego, partendo dalle pratiche artistiche degli anni sessanta e settanta, ridefinisce il
rapporto tra arte e spazio espositivo, oggetto artistico ed esperienza estetica. Accanto al corpo,
la considerazione materiale e l'autonomia della scultura post-minimalista sono fondamentali. La
sculturaè stata tradizionalmente il mezzo più appropriato per investigare la natura del corpo e il
suo rapporto con lo spazio e il tempo. Sergio Prego espande questa caratteristica anche al video
e al disegno, con cui cerca di trasgredire la tradizione della forma e dei suoi limiti. L'artista lavora
sui limiti della scultura con costruzioni generalmente effimere o rimovibili, volumi geometrici
basilari e materiali non convenzionali che vengono spesso realizzati in situ.
Le sue opere,
composte da membrane pneumatiche,è che nello spazio respirano come poesie - esplorano la
natura della scultura legata all'architettura, mettendo in discussione la materialità insita nel
lavorare con materiali flessibili e leggeri che rendono la forma solo in uno stato determinato, o
come conseguenza di un'azione continua sul materiale che la compongono. L'aria diventa uno
strumento che modella i pezzi, così anche l'acqua, il cemento o la resina sintetica. La scultura
pneumaticaè legata allo svuotamento dello spazio: un elemento occupa uno spazio che
contemporaneamente non lo occupa, lo svuota, abilitandolo all'occupazione da parte di persone
e spettatori. Tuttavia questo progetto di scultura pneumaticaè in mostra anche con un modello
che rappresenta il progetto iniziale che Prego aveva pensato per il Padiglione, suggerendo un
uso alternativo dello spazio e dell'architettura.
Nel suo intervento nell'architettura del Padiglione, Sergio Prego rivolge la sua riflessione al
giardino o alla facciata posteriore del Padiglione, dove una scultura site-specific mostra la
capacità di fluidit� dell'acqua e di altri materiali. Alla considerazione del contesto e
dell'architettura del Padiglione viene aggiunta un'indagine formale sul principio della "plasticit�"
e dell�organico: questa plasticit� ha a che fare con il dare e ricevere una forma; questo insieme
scultoreo forma un giardino "mancato" e allo stesso tempo in armonia con il paesaggio
veneziano, la sua vegetazione e il carattere fluido dell'acqua. La ricerca sulla forma si completa
di disegni che illustrano campioni botanici e naturali, organi corporei e altre forme interstiziali,
biologiche e sessuali.
Orari:
Giardini dalle 10.00 alle 18.00. Arsenale dalle 10.00 alle 18.00 (dalle
10.00 alle 20.00 il venerdì e il sabato fino al 30 settembre). Chiuso il lunedì (escluso 13 maggio, 2 settembre, 18 novembre).
Biglietti: si invita a visitare il sito ufficiale. In rete € 21,50 fino al 31 marzo 2019.
Telefono: +39.041.5218711; fax +39.041.2728329
E-mail: [email protected]
Sito web: Biennale
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